L’Europa è in sovrappeso: l’11,5% degli italiani è obeso

Sedentarietà e alimentazione Allarmanti gli ultimi dati diffusi dall’Oms. Altro che dieta mediterranea: la cultura alimentare ha subito un’involuzione

Il 59% degli adulti europei e quasi 1 bambino su 3 (29% dei maschi e 27% delle femmine) è in sovrappeso o è affetto dall’obesità. Sono questi alcuni dei dati diffusi dall’Ufficio regionale europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e che rivelano un panorama anche per l’Italia che preoccupa gli esperti. L’obesità, infatti, è a tutti gli effetti una malattia e le sue conseguenze possono essere molto gravi.

«Senza dubbio gli ultimi dati disponibili – conferma Alessandro Giovanelli, responsabile dell’Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità (Inco) presso l’Irccs Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio di Milano – sono allarmanti e i dati più preoccupanti riguardano i bambini, visto che un bambino su tre risulta sovrappeso o obeso. L’Oms ipotizza, inoltre, che più di un milione di decessi siano legati direttamente o indirettamente all’obesità».

Anche i dati relativi al nostro Paese non sono da meno. «Un report Istat del 2021 – dice ancora lo specialista – rivela che il sovrappeso in Italia è superiore al 36%, con l’11,5% della popolazione che è obesa. Quindi anche nel nostro Paese si stimano più di 4 milioni di obesi e questo conferma che anche in Italia la problematica sta aumentando, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione».

Numeri che possono sembrare strani nella patria della dieta mediterranea, riconosciuta a livello mondiale tra le migliori al mondo, ma è così. I fattori causa di questa situazione sono diversi e tra questi c’è anche un problema culturale oltre che sociale. «Il modello sociale moderno – prosegue Giovanelli – porta le persone a muoversi meno, la cultura generale è spesso bassa e ancora meno la cultura alimentare. Situazioni che contribuiscono inevitabilmente a favorire il problema del sovrappeso e nei casi più gravi l’obesità».

La sedentarietà, infatti, è oggi uno dei principali nemici della salute. Oggi dalla scrivania dell’ufficio o dal divano di casa, grazie a un pc o a uno smartphone, si può fare quasi tutto: spesa, svago, acquisti. «Un altro aspetto importante è quello economico – dice ancora il medico – le famiglie faticano a arrivare a fine mese e questo influisce inevitabilmente sugli acquisti alimentari. Il cibo non di qualità costa meno, è più accattivante dal punto di vista della palatabilità»

A preoccupare gli esperti è l’obesità infantile e giovanile. Oggi, infatti, è noto che questa malattia aumenta il rischio di molte malattie non trasmissibili, inclusi tumori, malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2 e malattie respiratorie croniche. L’obesità, infatti, è da considerarsi uno stato di malattia pro infiammatoria, in quanto lo strato adiposo che noi accumuliamo produce una serie di sostanze infiammatorie che sono favorenti anche l’insorgenza di tumori. E i danni del sovrappeso che fino a qualche anno fa gli esperti erano abituati a vedere su persone over 50, oggi sono già presenti nei ragazzi. «Nella nostra pratica clinica – conferma Giovanelli – vediamo già ragazzi di 16/17 anni che sono affetti da problemi di pressione arteriosa aumentata, apnee notturne e danni articolari a ginocchia, anche e caviglie».

I ragazzi sono anche quelli che hanno il maggior riflesso sulla sfera psicologia con turbe della crescita importanti. Problematiche che sono aumentate anche a causa della pandemia da Covid-19. «I giovani si muovevano ancor meno durante il lockdown – prosegue – mangiavano male e è aumentato il disagio. Molti ragazzi hanno anche abbandonato la scuola, segno che gli effetti sono stati importanti. Altri si sono inventati dei personaggi online, degli avatar, e restano chiusi in casa».

È chiaro quindi che questa malattia non è, come ancora molti credono, un problema estetico. Si tratta di una patologia seria che va a toccare molte sfere della vita di chi ne soffre e che va curata con il supporto di un’equipe multidisciplinare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA