Quante insidie si nascondono nel cibo. E nei casi più gravi si rischia il ricovero

Cause e conseguenze Tossinfezioni, intossicazioni e infezioni: cosa sono e come si prendono. «In estate meglio non esagerare con carni e pesci crudi, il caldo favorisce batteri e virus»

Febbre, dolori addominali e diarrea sono alcuni dei sintomi di una tossinfezione alimentare. Fortunatamente nella maggior parte dei casi si tratta di condizioni che si risolvono in pochi giorni. Quando la situazione non migliora però è necessario rivolgersi al medico.

Durante la stagione più calda questi episodi sono frequenti. «Queste intossicazioni alimentari – conferma Felice Cosentino, gastroenterologo della clinica La Madonnina di Milano – possono essere favorite da alcune condizioni particolari, come le temperature elevate o dei comportamenti errati».

Agenti patogeni

Sono oltre 250 le tossinfezioni alimentari secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità e si manifestano con differenti sintomi e sono causate da diversi agenti patogeni come batteri, virus e parassiti. «È importante – prosegue il medico - distinguere tra infezioni, tossinfezione e intossicazioni alimentari. L’infezione è provocata da microorganismi che invadono e penetrano nel corpo, è tossinfezione se il microorganismo una volta entrato produce tossine; l’intossicazione alimentare è invece quando vengono ingerite le tossine prodotte già nell’alimento stesso contaminato». Tra le infezioni alimentari ci sono la salmonella, l’escherichia coli e Shigella (il virus dell’epatite A), mentre tra le intossicazioni il botulismo e quelle da stafilococco aureo.

Fortunatamente nella maggior parte dei casi, queste situazioni si risolvono nel giro di pochi giorni, ma esistono delle condizioni che possono richiedere anche il ricovero in ospedale. Ecco perché è sempre importante fare attenzione. «In questo periodo dell’anno – aggiunge Cosentino – tra le intossicazioni più frequenti troviamo quelle da pesce mal conservato, in particolare crudo, ma anche da frutta e verdura se non vengono igienizzate nel modo corretto».

Prima regola: l’igiene

Igiene delle mani, pulizia in generale, attenzione alla conservazione dei cibi e in particolate alla catena del caldo e del freddo, sono così tra le regole base da seguire per evitare brutte sorprese. La salmonellosi, fra le forme più frequenti e più gravi, viene contratta per contatto con cibi mal conservati o per una scarsa igiene personale

I sintomi più frequenti sono il mal di pancia, la diarrea e la febbre che di solito si risolvono nel giro di pochi giorni con riposo, idratazione e qualche probiotico . Ovviamente i sintomi dell’intossicazione variano in base alla sostanza ingerita e alla quantità. Se oltre ai sintomi gastrointestinali si presentando disturbi più importanti (come secchezza della bocca, difficoltà a comunicare, difficoltà a deglutire, visione doppia, tachicardia, orticaria, ecc.) è necessario rivolgersi al pronto soccorso o chiamare il centro antiveleni per una diagnosi tempestiva e cure appropriate (antibiotici, antitossine, ecc).

«Soprattutto nel periodo estivo – dice ancora lo specialista - è consigliabile non esagerare con il consumo di carni e pesci crudi, visto che le temperature elevate possono favorire la proliferazione di batteri, virus e parassiti. Va detto che anche il caldo intenso può provocare dei problemi gastrointestinali causati da uno squilibrio della flora batterica. Anche in questi casi il consiglio è di assumere probiotici o fermenti lattici».

Le tossinfezioni possono verificarsi anche quando siamo in vacanza, ecco perché è importante portare con sé farmaci utili in caso di sintomi. Tra questi probiotici o fermenti lattici di buona qualità, antispastici e un antibiotico prescritto dal medico. La prevenzione in generale si conferma l’arma vincente per scongiurare situazioni di questo tipo, quindi, è importante fare attenzione a casa, ma anche al ristorante o quando acquistiamo alimenti nei negozi.

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