Ansa Press Release
Martedì 29 Luglio 2025
Comunicato Stampa: Consiglio Veneto, iniziato esame assestamento bilancio regionale di previsione 2025-27
(Arv) Venezia 29 lug. 2025 - Il Consiglio Veneto ha iniziato oggi l’esame del disegno di legge n. 337, di iniziativa della Giunta, sull’assestamento del bilancio di previsione 2025-27 della Regione, relatore d’aula il consigliere Marzio Favero (Lega-LV), correlatore, la capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani. La seduta è stata sospesa alle 18, al termine della discussione generale, e riprenderà in serata per l’esame della manovra emendativa.
In sintesi, l’assestamento genera, per il 2025, una disponibilità finanziaria che consente, sulla base della proposta licenziata dalla Prima commissione consiliare, di incrementare le autorizzazioni di spesa relative alle Missioni 1 “Servizi istituzionali, generali e di gestione” per 7,28 milioni di euro (a titolo esemplificativo, 3 milioni di euro sono destinati al rimborso delle spese per elezioni, 3,1 al sistema informativo regionale), 4 “Istruzione e diritto allo studio” per 5 milioni di euro (destinati al rifinanziamento del cd. “buono scuola”), 5 “Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali” per oltre 1,17 milioni di euro, 6 “Politiche giovanili, sport e tempo libero” cui sono destinati 500mila euro per spese connesse alla legacy delle opere olimpiche e 220mila a favore dell’impiantistica sportiva, 7 “Turismo” per oltre 1,3 milioni di euro destinati al rifinanziamento della sostenibilità del turismo veneto, 9 “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente” per circa 4 milioni di euro (di cui 2,4 milioni di euro per la conservazione dei beni funzionali alla gestione del demanio idrico nel 2025, 4,5 milioni di euro sia nel 2026 che nel 2027), 10 “Trasporto e diritto alla mobilità” per 4,65 milioni di euro (2 dei quali agli interventi sulla rete viaria di Veneto Strade), 12 “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” per 6,7 milioni di euro, buona parte dei quali destinati al sostegno di iniziative a tutela dei minori, 13 “Tutela della salute” per 1,4 milioni di euro, 14 “Sviluppo economico e competitività” per oltre 2,5 milioni di euro (in particolare, per il cofinanziamento regionale del FESR 2021-27), nonché 16 “Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca” per 2,2 milioni di euro. Il ricorso al debito per nuovi investimenti consentirà altri interventi tra i quali la messa in sicurezza dei canali Piovego e San Gregorio per la realizzazione del nuovo polo ospedaliero di Padova Est (20 milioni di euro), ulteriori misure di prevenzione e riduzione del rischio idraulico e idrogeologico (circa 47 milioni di euro in totale, tra il 2025 e il 2026), interventi sulla rete viaria tramite Veneto Strade (18 milioni di euro in totale nel biennio), mobilità e sicurezza stradale (circa 3 milioni di euro), l’adattamento e la sistemazione degli edifici per scuole materne, elementari e medie (2 milioni di euro), il sostegno alla residenzialità studentesca universitaria nel territorio dell’area metropolitana di Venezia (30 milioni di euro in totale tra 2025 e 2026), investimenti nel settore sanitario per la realizzazione di due nuove sedi da dedicare al Numero Unico di emergenza Europeo 112 (10 milioni di euro), manutenzione, ristrutturazione o recupero di beni immobili (1,3 milioni di euro), e l’anticipazione al 2025 dell’importo di 50 milioni di euro inizialmente previsto per il 2026 ripartiti tra gli adeguamenti della SR 308 “Nuova strada del Santo” e la realizzazione del raccordo Nord di Jesolo di collegamento tra la SR 43 Variante e la Jesolo Lido Est. “I dati sono testimonianza che il Veneto sa funzionare bene - ha concluso il relatore Favero - e questo nonostante il funzionamento del nostro Stato: il rigore praticato in Veneto dovrebbe essere esteso allo Stato, perché il rispetto degli equilibri di bilancio non è un dato formale, ma sostanziale”, sottolineando in seguito “Quanto risibili siano state le polemiche di esimi costituzionalisti che guardavano come un trauma terribile, in grado di spaccare il nostro Paese, la riforma sull’autonomia differenziale fatta a risorse vigenti”, temi sui quali è intervenuto anche il consigliere del Gruppo misto Stefano Valdegamberi, mentre il consigliere Tommaso Razzolini (Fratelli d’Italia) ha sottolineato e difeso il ruolo “Dell’economia legata alle colline di Conegliano Valdobbiadene, spesso contestata in aula da qualche collega ambientalista”.
La capogruppo Camani ha stigmatizzato “L’assenza in aula del presidente Luca Zaia che non chiude il proprio percorso politico in Consiglio regionale discutendo quello che verosimilmente è l’ultimo provvedimento di bilancio della legislatura, un assestamento che distribuisce a pioggia alcuni milioni di euro tra i vari assessorati, piccoli rimpinguamenti di capitoli che erano partiti scarsi in fase di previsione, destinati a interventi in alcuni casi pregevoli, ma che riflettono una mancanza di programmazione”; il collega dem Jonatan Montanariello ha posto l’accento “Sui bisogni e sulle necessità dei veneti che non trovano soluzione: visite mediche, scuola, trasporto, qualità della vita, risposte da dare ai più fragili, riforma delle IPAB, tassazione, piccole e medie imprese, sottoposte a dazi penalizzanti che cambieranno il volto del tessuto economico regionale”; successivamente, sono intervenute anche le consigliere del Pd Chiara Luisetto, che ha denunciato “L’assenza di una politica vera, incisiva, che abbia tra le proprie priorità le fragilità: la sostenibilità si deve misurare sul termometro dei diritti sociali, su quanto e come sono collocati al centro delle politiche pubbliche della Regione”, e Anna Maria Bigon, che ha fatto riferimento “A un atto, l’assestamento di bilancio, di alto valore tecnico, ma profondamente politico e non condivisibile in quanto miope, insufficiente e distante dalle vere priorità dei cittadini del Veneto, con riferimento soprattutto alla sanità, il primo diritto che dobbiamo garantire”. La capogruppo de il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel ha sottolineato “L’assenza delle politiche sulla casa o legate alla produttività: siamo di fronte al canto del cigno di un governo regionale che non ha svolto il proprio compito non sapendo investire nei momenti giusti”, mentre il capogruppo di AVS Renzo Masolo - con il collega Andrea Zanoni, che ha ulteriormente sviluppato i temi dell’ambiente, della sicurezza stradale e del consumo di suolo - ha evidenziato come “La visione del bilancio, e conseguentemente dell’assestamento, non insiste sulla cultura del benessere e di uno stile di vita sano, che si reggono sui pilastri della salute e della sanità”. La capogruppo del M5S Erika Baldin ha fatto riferimento, tra l’altro, ai temi infrastrutturali e trasportistici, con particolare riguardo alla zona di Chioggia e alla Treviso-Mare, nonché alle questioni ancora aperte legate al mondo del lavoro, alla crisi degli alloggi, all’assistenza, alla disabilità, mentre il consigliere Arturo Lorenzoni (Veneto Vale) ha rilevato che “I circa 38 milioni di euro disponibili non muteranno il volto della Regione, tenuto contro della distribuzione a pioggia delle risorse, ed è il limite dell’amministrazione Zaia dal 2010, che non ha scelto di governare i processi, ma di assecondarli”.
Al termine della discussione generale, è intervenuto l’assessore Francesco Calzavara per sottolineare “La volontà, con l’assestamento, non tanto di assecondare, quanto piuttosto di ascoltare i bisogni delle persone, dei corpi sociali e delle categorie: le scelte vengono fatte con il bilancio, mentre l’assestamento, che oltrepasserà i 40 milioni di euro con gli ultimi aggiustamenti, mira ad aggiungere risorse per affrontare nuove esigenze e fornire risposte a bisogni puntuali”.
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