Comunicato Stampa: CRV - Approvate all'unanimità modifiche alla legge regionale sull'agricoltura sociale

Consiglio Veneto approva all’unanimità modifiche e integrazioni alla L.R. 28 giugno 2013, n. 14, ‘Disposizioni in materia di agricoltura sociale’”


(Arv) Venezia 8 lug. 2025 - L’Assemblea legislativa veneta ha esaminato e votato oggi, all’unanimità, la proposta di legge n. 285 “Modifiche e integrazioni alla L.R. 28 giugno 2013, n. 14, ‘Disposizioni in materia di agricoltura sociale’”.

Il Pdl, incardinato nella Quinta commissione (Sanità e Sociale), e licenziato dalla stessa a maggioranza, senza voti contrari, è stato presentato in Aula dal Relatore, Sonia Brescacin (Lega- LV), e dal Correlatore, Chiara Luisetto (Pd).

Come ha ricordato il Relatore Brescacin, la Regione Veneto è stata tra le prime, nel 2013, a disciplinare la materia dell’agricoltura sociale quale aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole, in un'ottica di un nuovo sviluppo dell'attività agricola, di recupero della tradizione e di nuovo welfare. Rientrano tra le attività di agricoltura sociale quelle indirizzate all'inserimento socio-lavorativo di soggetti appartenenti alle fasce deboli, a politiche assistenziali e di riabilitazione delle persone con disabilità fisica, psichica o forme di dipendenza, anche attraverso la creazione di centri di ospitalità per anziani e il ricorso a terapie assistite con animali e terapie con prodotti agricoli in produzione nell'azienda.
A livello normativo, la Legge 18 agosto 2015, n. 141, “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”, ha disciplinato a livello statale ‘l'agricoltura sociale, quale aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole finalizzato allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo, allo scopo di facilitare l'accesso adeguato e uniforme alle prestazioni essenziali da garantire alle persone, alle famiglie e alle comunità locali in tutto il territorio nazionale e in particolare nelle zone rurali o svantaggiate’.
Con il provvedimento votato oggi, viene novellata la Legge regionale 14/2013: nell’ambito della cornice normativa statale di riferimento, viene introdotta nell’ordinamento regionale una disciplina organica in materia di esercizio dell’agricoltura sociale, coerente con i principi stabiliti dal legislatore statale. Vengono stanziati 200 mila euro annui per gli esercizi 2025, 2026 e 2027.

“L’agricoltura sociale è una grande opportunità per il territorio, è al centro del welfare regionale di cui rappresenta un modello innovativo. Vogliamo rimettere al centro le persone e il territorio, aiutando i soggetti più fragili a trovare una strada per il loro futuro. Vogliamo altresì valorizzare le esperienze partite dal basso e, in particolare, il progetto delle fattorie sociali”, ha evidenziato Sonia Brescacin.

Nel suo intervento, il Correlatore Luisetto ha sottolineato che “l’agricoltura sociale non può prescindere dalla collaborazione tra imprenditori agricoli e cooperazione sociale, per realizzare l’inclusione e garantire il supporto alle persone svantaggiate. Sicuramente, la proposta normativa rappresenta un passo in avanti importante nella realizzazione del welfare di comunità. Bene l’istituzione del Tavolo tecnico regionale per coordinare gli interventi. Serve però una adeguata formazione: non ci si improvvisa agricoltori sociali; ho presentato un emendamento in questo senso”.
In discussione generale, Renzo Masolo (Europa Verde), ha evidenziato che “il provvedimento rappresenta una risposta al territorio, semplifica le procedure, grazie all’introduzione della SCIA, fa chiarezza su chi possa fare agricoltura sociale, rilancia il sociale. Auspico che la legge diventi un motore di trasformazione sociale, valorizzando le esperienze delle fattorie sociale per un’agricoltura sempre più sostenibile”.
Per Andrea Zanoni (Europa Verde) “era necessario inserire alcune norme per adeguare la legge alla disciplina statale e per introdurre alcune semplificazioni. Ma è necessario sostenere questo provvedimento, stanziando più risorse per dare concretezza alle iniziative di agricoltura sociale: servono competenze, conoscenze, professionalità, che si acquisiscono con la formazione, che ha un costo”.
Arturo Lorenzoni (Gruppo Misto/Veneto Vale) ha giudicato positivamente il provvedimento “perché instaura un dialogo tra mondo agricolo e sociale, un tema, questo, di grandissima attualità. Auspico che il nuovo Tavolo regionale possa avviare momenti di confronto vero e di supporto alle attività sociali dinamiche, in grado di aiutare le persone con disagi di qualsiasi tipo”.
Per Jonatan Montanariello (Pd) la proposta di legge rappresenta “una sfida culturale, sociale, di inclusione. L’agricoltura sociale rappresenta un modello innovativo, dato che propone un sistema diverso di integrazione, in grado di offrire opportunità a soggetti svantaggiati. È anche un’occasione di sviluppo per il territorio. Ma servono più risorse e un monitoraggio attento sulle reali ricadute”.
Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto), in sede di dichiarazioni di voto, ha valutato la proposta normativa “sicuramente buona, ricca di lodevoli iniziative. Ma dobbiamo considerare la finalità principale del provvedimento: la produzione agricola, che non deve avvenire sottocosto violando le regole”.

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