Comunicato Stampa: CRV - Devis Rizzo 'L’Avana Marghera sola andata. 2014-2024 una storia sotto il Mose"

Presentato in Consiglio regionale del Veneto il libro del presidente di Legacoop Veneto, Devis Rizzo 'L’Avana Marghera sola andata. 2014-2024 una storia sotto il Mose'


(Arv) Venezia 31 lug. 2025 - La capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto Vanessa Camani, con la vicepresidente dell’assemblea legislativa Francesca Zottis (Pd) e il vicepresidente della Seconda commissione consiliare Jonatan Montanariello (Pd), hanno presentato questa mattina a Venezia, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro di Devis Rizzo - presidente di Legacoop Veneto - 'L’Avana Marghera sola andata. 2014-2024 una storia sotto il Mose', scritto in collaborazione con Antonio Martini e Sebastiano Rizzardi, edito da Brenta Piave Edizioni (digitalizzazione curata da Enrico Ortile, progetto grafico di Ale Padrin), che narra la vicenda legata alla realizzazione del Mose successivamente allo scandalo tangenti del 2014.
“‘L’Avana Marghera sola andata’ è un libro che racconta una delle esperienze più significative che riguarda la nostra regione - ha sottolineato la capogruppo Camani nell’introdurre la presentazione - e che presentiamo con coraggio nella sede dell’assemblea legislativa regionale, perché sembra un argomento eliminato dalla memoria di questi palazzi, forse sulla base del timore che nell’opinione pubblica e nel dibattito collettivo il Mose possa essere ricordato soprattutto per gli scandali finanziari legati alla realizzazione dell’opera, eventi che l’hanno coinvolta e in parte travolta. Il Mose rimane una delle più importanti opere idrauliche realizzate nel nostro paese, l’infrastruttura che ha l’ambizione di mettere in sicurezza la città più bella del mondo, Venezia. Il volume racconta l’esperienza collettiva di chi ha provato a cambiare il corso di quella storia: il presidente Rizzo non ha solo ricostruito la storia di quegli anni drammatici, ma anche l’esperienza personale e collettiva di chi, attorno a quell’opera, ha dimostrato il coraggio e l’ambizione di cambiarne il corso, affrontando le difficoltà per portare a casa il risultato, e la capacità di creare intorno a questa ambizione una responsabilità collettiva. Una storia che riguarda la nostra regione, che rischiava di essere dimenticata e che deve tornare al centro dell’attenzione”.
“Noi dobbiamo essere orgogliosi di questa storia - ha aggiunto il consigliere Montanariello - perché viene narrata la vicenda di chi, con coraggio, in un momento di estrema difficoltà, ha ‘tirato fuori dalle secche’ le aziende mettendo al centro del proprio agire la tutela delle imprese venete e dei lavoratori, minacciati da licenziamenti e in molti casi senza stipendi. Ai momenti di difficoltà hanno corrisposto imprese sane e coraggiose che hanno saputo lasciarsi alle spalle una condizione drammatica: grazie al coraggio di persone che ci hanno creduto, le aziende sono state rimesse in piedi, l’opera è stata conclusa, Venezia viene difesa”.
“Il libro lascia messaggi importanti in relazione a temi che sono attuali, come quello della salvaguardia di Venezia, ma anche con riguardo al riscatto del mondo della cooperazione - ha sottolineato la vicepresidente Zottis - un mondo, quello della cooperazione, importantissimo dal punto di vista culturale e valoriale, che ha saputo fare delle scelte, riconoscendo ciò che è successo, ma nascondere la polvere sotto al tappeto, dettando allo stesso tempo una linea forte: non sono in discussione le opere di salvaguardia, ma il modo di gestirle sì. E quindi un ringraziamento va alla cooperazione e per la storia di riscatto che è contenuta nel volume”.
“Il 4 giugno 2014 è il giorno in cui la procura ordina una serie di arresti legati alla vicenda Mose - ha ricordato Devis Rizzo, nel ripercorrere le vicende giudiziarie di allora - la notizia fa il giro del mondo e ne vengo a conoscenza mentre ero in missione governativa a L’Avana; da qui, il titolo e l’inizio della vicenda raccontata nel libro. Al rientro in Italia ritrovo un mondo diverso rispetto a quello che avevo lasciato; il mondo cooperativo si trova in grandi difficoltà, in particolare con i vertici di Coveco, un gruppo di 80 imprese impegnate anche con il Mose. Inizia il periodo d’incertezza e io vengo individuato come la persona che deve sostituire i vertici: il tutto avvenne in una condizione precaria, priva di certezze, e in questo contesto assumo il ruolo di presidente del Consorzio, in una situazione in cui si inizia a parlare di chiusura e cessioni di rami d’azienda. Nel corso dei successivi anni di incertezze, non si manifestò la possibilità di fare passi indietro, ma nel 2018 furono sbloccati i finanziamenti per completare l’opera, Kostruttiva sostituì Coveco e furono conclusi nuovi contratti, risollevando il consorzio in maniera importante. Alla base vi furono scelte di discontinuità rispetto alla gestione precedente, rispetto alle decisioni delle altre imprese e rispetto alla fuga dalle responsabilità della politica. Ed è necessario raccontare fino al dettaglio ciò che è successo: si dimostra che la cooperazione non è figlia di un dio minore, ma operatore economico consapevole del fatto che con l’impegno è possibile uscire dalle difficoltà più gravi”.

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