Ansa Press Release
Giovedì 24 Luglio 2025
Comunicato Stampa: Gruppo Pd: "Specializzazione universitaria in Medicina generale: prospettive e opportunità"
(Arv) Venezia 24 lug. 2025 - Annamaria Bigon, vicepresidente della Quinta commissione sociosanitaria, è intervenuta oggi, a palazzo Ferro Fini, assieme alla Capogruppo Dem Vanessa Camani e alle colleghe Chiara Luisetto e Francesca Zottis, componenti della Quinta commissione, per “riaffermare l’importanza dell’istituzione della specializzazione in Medicina generale di durata quadriennale, di equiparare le borse di studio a quelle delle altre specializzazioni, di garantire l’equipollenza dei corsi di formazione già effettuati, di offrire maggiori opportunità di carriera per i giovani medici”.
Per il gruppo consiliare del Pd è importante “intervenire prontamente su questo fronte per garantire una maggiore attrattività della professione del medico di famiglia, per potenziare la prevenzione e per limitare gli accessi in Codice bianco al Pronto soccorso, nonché per offrire condizioni di lavoro migliore ai medici”.
Annamaria Bigon, nell’introdurre la conferenza stampa, ha sottolineato “l’importanza che il Consiglio regionale del Veneto abbia votato all’unanimità questa nostra Proposta di legge statale, che ora deve diventare legge, per il pieno riconoscimento del ruolo di medico di famiglia, figura fondamentale del nostro sistema sanitario, dato che esso si fa carico della salute del cittadino fin dalla giovane età, fa prevenzione e riduce le ospedalizzazioni e gli accessi al Pronto soccorso. Tuttavia, credo che vada prestata molta attenzione ad un dato: il 41% dei posti vuoti nel corso di formazione. Da qui, l’urgenza di un cambio di passo per rendere maggiormente attrattiva la professione del medico di Medicina generale, anche in considerazione del progressivo invecchiamento della popolazione e del conseguente aumento dei bisogni assistenziali. La specializzazione universitaria in Medicina generale ha un duplice obiettivo: da una parte, parificare le borse di studio a quelle delle altre specializzazioni, dall’altra offrire ai giovani medici la possibilità di fare carriera, ma anche di portare avanti l’attività di ricerca. La Medicina generale deve diventare una scelta di valore e non di ripiego, perché è il cuore della sanità territoriale: il medico di famiglia conosce l’intera storia clinica del paziente, instaura con lui un solido rapporto fiduciario, monitora e gestisce le patologie croniche, intercetta preventivamente le malattie”.
La Capogruppo Vanessa Camani ha posto l’accento sull’importanza di aver “finalmente raggiunto il risultato che, come Gruppo Pd, avevamo fissato. E ci siamo riusciti utilizzando il metodo che ci caratterizza: incontro, dialogo, confronto con la categoria e i professionisti sanitari. Questa legge della Regione è fondamentale perché ci aiuta ad aprire un dialogo intorno alla capacità delle istituzioni di offrire ai cittadini servizi sanitari all’altezza. Perché i medici di Medicina generale non sono solo il primo presidio per la tutela della salute dei cittadini, ma soprattutto costituiscono l’architrave su cui si basa l’intero sistema sanitario. Questo è un primo passo, nella consapevolezza che, in tutti questi anni, la Giunta Zaia-Lanzarin, sul fronte sanitario, è stata largamente inadempiente”.
Francesca Zottis e Chiara Luisetto hanno sottolineato l’importanza di “garantire ai cittadini equità e accessibilità alle cure, partendo proprio dalla valorizzazione della figura del medico di Medicina generale”.
Per il Vicepresidente del Consiglio regionale, in particolare, “è necessario mettere i medici nella condizione di poter svolgere con serenità la loro professione, nonché investire nella Medicina generale per garantire la capillarità delle cure su tutto il territorio nazionale. Sono necessari adeguati percorsi di formazione e una migliore strutturazione e organizzazione”.
Chiara Luisetto, da parte sua, ha valutato “l’unanimità del voto del Consiglio regionale un segnale importante per tornare a considerare i medici di Medicina generale un punto di riferimento. Ma vogliamo che la Regione si occupi di più del bene e della salute delle persone”.
Cristiano Samueli, in rappresentanza dell’Ordine dei medici di Venezia, ha manifestato “soddisfazione per il voto, da parte del Consiglio regionale, della Proposta di legge statale. Auspico il nostro coinvolgimento nel raggiungimento delle future intese. È importante che si valorizzi la formazione e che si rafforzi la rete formativa per i medici e i futuri medici di Medicina generale”.
Per Paolo Sarasin, dell’ordine dei medici di Venezia, “la proposta normativa va nella giusta direzione per cambiare l’approccio che il giovane medico attualmente ha nei confronti della Medicina generale, che va resa più attrattiva essendo fondamentale per il nostro sistema sanitario”.
Giuseppe Palmisano, segretario Fimmg Veneto, ha ribadito che “si è fatto un bel passo in avanti per valorizzare la Medicina generale e offrire migliori prospettive di carriera ai giovani colleghi. Un segnale importante innanzitutto per i cittadini, ma anche per l’intera categoria dei medici di Medicina generale, che va nella direzione di dare consapevolezza al ruolo del medico di famiglia. È importante riconoscere lo sforzo profuso in questi anni dalla scuola di formazione veneta, che ha una grandissima tradizione alle spalle e che è stata animata dalla passione e dalla buona volontà di tanti colleghi, in collaborazione con la Regione. Ma serviva un riconoscimento ufficiale della professione, perché oggi la categoria sta attraversando un momento complicato, in termini di carenza di organico e di scarsa attrattività, aggravata da un alto tasso di abbandono della scuola di formazione. Come sindacato, siamo impegnati per mettere ogni giorno i colleghi nella condizione di lavorare in sicurezza e con più serenità, snellendo il carico burocratico che grava sulle loro spalle. La legge va quindi nella giusta direzione, anche se credo che alcuni aspetti vadano perfezionati: confidiamo nell’iter parlamentare”.
Per Giovanni Leoni, Presidente CIMO Veneto, “era necessaria questa proposta di legge per una formazione quadriennale di livello universitario, con la parificazione delle borse di studio a quelle delle altre specializzazioni. È altresì importante allentare la pressione nel Pronto soccorso, anche attraverso una diversa classificazione dei Codici bianchi, che pesano sulle tasche dei cittadini, e la riduzione delle liste di attesa”.
Guglielmo Frapporti, medico di famiglia, ha evidenziato che “la scuola veneta di formazione è un patrimonio della Regione. Credo che la specializzazione universitaria in Medicina generale rappresenti, per le università, una sfida importante, per lo sviluppo del ‘saper fare’ e del ‘saper essere’ da parte del medico di famiglia”.
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