Ansa Press Release
Martedì 29 Luglio 2025
Comunicato Stampa: Montanariello (Pd): “Per contrastare Moto Ondoso è necessario un Piano del traffico nella Laguna"
(Arv) Venezia 29 lug. 2025 - Il consigliere regionale Jonatan Montanariello (Pd), vicepresidente della commissione consiliare Trasporti, è intervenuto oggi, a palazzo Ferro Fini, sulla questione del moto ondoso, “un fenomeno che mette in pericolo la città di Venezia e la sicurezza dei veneziani. Con una risoluzione del marzo scorso, di cui sono primo firmatario, sottoscritta anche dalle colleghe Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Chiara Luisetto e Francesca Zottis, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, abbiamo chiesto alla Giunta regionale di farsi parte attiva e di coinvolgere tutte le autorità competenti al fine di giungere quanto prima alla predisposizione di un Piano di gestione del traffico nella Laguna di Venezia, che limiti il moto ondoso con il suo potere distruttivo a danno di rive, fondamenta e palazzi. Porteremo la questione anche in sede di Parlamento nazionale, perché va garantita la piena sicurezza della navigazione. Abbiamo ascoltato oggi le richieste avanzate dal ‘Gruppo Insieme’, che raggruppa 42 associazioni sportive dedite alla voga, a vela e a motore, quindi direttamente interessate dal problema del moto ondoso e della qualità dell’aria nella laguna veneta”.
Marco Ghinami, delegato della ‘Reale Società Canottieri F. Querini’ e uno dei portavoce del ‘Gruppo Insieme’, “nato nell’estate 2019 per volontà di un piccolo gruppo di società sportive dedite alle discipline acquee”, ha ricordato che “dopo il verificarsi di alcuni spiacevoli episodi (incidenti nautici che hanno visto coinvolti nostri atleti e amatori), dovuti al traffico senza controllo e alla mancanza di una cultura di salvaguardia della città e del suo patrimonio culturale, architettonico e sportivo, abbiamo creato un gruppo di lavoro, agendo congiuntamente e in totale sintonia. Purtroppo, per contenere i costi e offrire servizi ai turisti, la grande maggioranza delle persone che vive ogni giorno la laguna non rispetta le regole, in primis quelle legate alla sicurezza della navigazione. L’aspetto economico viene sempre anteposto a quello della sicurezza e dell’inquinamento ambientale. Così, abbiamo dato avvio ad una campagna di protesta civile, arrivando ad avere una interlocuzione costante con le autorità preposte. Abbiamo sensibilizzato l’opinione pubblica cittadina sul problema del moto ondoso. In questi anni, qualcosa abbiamo ottenuto, ma crediamo che ci sia ancora molto da fare. Per questo, proponiamo l’adozione di un Registro unico dei natanti, uno scalo merci unico con un distributivo organizzato, l’obbligo del sistema GPS di tipo differenziale su tutte le imbarcazioni, per attuare un vero controllo del traffico acqueo”.
Lucio Conz, delegato dell’associazione ‘Canottieri Giudecca’ e uno dei portavoce del ‘Gruppo Insieme’, ha evidenziato che “per le nostre associazioni sportive, la risoluzione dei problemi legati al moto ondoso e alla qualità dell’aria rappresentano una priorità assoluta. Ricordo che il tema del moto ondoso si è aperto nel 1868, con il primo servizio ‘omnibus’ lungo il Canal Grande. Nel 1986, è stata istituita la commissione per lo studio del moto ondoso, che ha lavorato per otto anni, fino al 1994. Nel 2001, è stato nominato il commissario straordinario per la lotta al moto ondoso. Nel 2019, è nato il ‘Gruppo Insieme’, che raccoglie 42 associazioni di voga, vela e motore. Faccio presente che le prove sperimentali condotte nel 1988 su 25 natanti lagunari, evidenziarono che solo 14 raggiungevano la velocità di 20 km/h, e che l’altezza media prodotta a quella velocità era di circa 39 cm. Il non aver voluto applicare le raccomandazioni della commissione ha portato al disastro attuale: l’assenza di controlli e non aver definito le altezze d’onda massime accettabili ha abilitato a navigare natanti che provocano onde di altezza superiore ai 100 cm.
Eppure, il moto ondoso danneggia le rive, causando costi elevati per il loro ripristino, a cui devono far fronte i cittadini veneziani, e rende insicura la navigazione”.
“Anche la qualità dell’aria, per chi pratica sport, rappresenta un grave problema – ha aggiunto Conz - Si pensi che una persona che fa attività fisica intensa respira da 100 a 150 litri/minuto, da 16.7 a 18.8 volte rispetto a una semplice camminata. Per tutte queste motivazioni, chiediamo innanzitutto l’attivazione di sistemi di controllo da remoto del traffico all’interno della Laguna di Venezia, per il controllo della velocità e delle aree di navigazione, ai fini della sicurezza della navigazione, e l’emanazione di norme per definire, per ogni tipologia di canale o area della Laguna, la velocità massima da rispettare al fine della sicurezza della navigazione, e le altezze massime delle onde che possono essere prodotte al fine della salvaguardia delle sponde. Inoltre, chiediamo: l’aggiornamento delle misurazioni delle altezze d’onda prodotte dalle tipologie delle barche attualmente in uso nella Laguna di Venezia; la creazione di un pubblico Registro dei veicoli nautici; la realizzazione di un interscambio merci a San Basilio; l’installazione di una nuova stazione di misurazione delle emissioni; l’inserimento nella Legge Speciale per Venezia di specifiche regole di gestione del traffico acqueo e delle emissioni in atmosfera; la dichiarazione di ‘Mediterraneo area ECA (area a controllo delle emissioni)’; la creazione di un sistema premiale in base al quale chi provoca meno onde possa viaggiare più veloce”.
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