Comunicato Stampa: Presentato in Consiglio Veneto il libro di Paola Favero “La foresta racconta”.


(Arv) Venezia 28 mag. 2025 -       Presentato questa mattina a Venezia, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, dal capogruppo di Europa Verde Renzo Masolo e dall’autrice, Paola Favero, il libro “La foresta racconta. Storie di alberi e uomini” (Hoepli), volume che raccoglie racconti, riporta testimonianze e che narra il complesso rapporto tra alberi, animali e uomini, affrontando le fragilità degli ecosistemi e l’importanza della foresta nel mondo, luogo da cui proviene l’uomo che rischia di dimenticarne l’indispensabilità per la sua stessa vita.
“Da sempre interessata alla materia e impegnata prima nel Corpo Forestale dello Stato e poi nell’Arma dei Carabinieri, nonché alpinista appassionata e amante della montagna - ha ricordato il capogruppo Masolo - l’autrice ha già scritto numerose opere sul tema ed è fondatrice del movimento scientifico-culturale Insilva che mira a portare l’attenzione sui boschi, sulle foreste e sull’ambiente naturale. Paola Favero conosce in maniera approfondita e viscerale i nostri boschi, come quelli del Cansiglio, dell’altopiano di Asiago, dell’Agordino e del Cadore, ma non solo: il volume in realtà racconta i viaggi nei boschi di tutto il pianeta e riporta le esperienze vissute durante questi percorsi. Il primo capitolo è dedicato al Veneto, alle nostre foreste e alle nostre tradizioni legate ai boschi della nostra regione. L’appello sotteso da questo libro è: non c’è più tempo da perdere, i boschi ci stanno facendo capire che è necessario correre ai ripari per ridurre la produzione di co2, una delle principali cause dei cambiamenti climatici. L’invito è molteplice: leggere questo libro ed entrare nei boschi e nelle foreste da cui l’uomo si sta allontanando perché è di fondamentale importanza riallinearci ai tempi del bosco e della natura”.
“Siamo abituati a vedere la foresta come a un assieme di alberi - ha sottolineato l’autrice - ma in realtà la foresta racconta molto altro. Uno dei luoghi dove è più evidente la possibilità di leggere la storia di un bosco è il Cansiglio, ma vale anche per la foresta di Somadida o per la Val Visdende; in questi boschi la Serenissima agiva, in particolare sul Cansiglio, creando la prima gestione forestale del mondo attraverso un’organizzazione che non ha eguali, con particolare riferimento alla gestione del faggio; dal punto di vista della Serenissima era quanto mai necessario che la foresta rimanesse intatta, necessità che ha dato origine al cosiddetto taglio saltuario, nato in Veneto, un tipo di gestione che offre l’apparenza di un bosco gestito nel modo più simile al lavoro della natura e da cui deriva la cosiddetta silvicoltura naturalistica che preserva la biodiversità, rispetto alla silvicoltura produttivistica che tende allo sfruttamento della foresta: l’importanza della corretta gestione di una foresta è quanto mai visibile laddove le piante sono sottoposte all’attacco del bostrico. Altri concetti da sottolineare e che riecheggiano nel volume, quelli di foresta vetusta, l’importanza dei grandi alberi, degli alberi secolari o degli alberi monumentali, importanti anche in ambito urbano e depositari della storia dell’uomo e della sua evoluzione”.
“Il bosco non ha bisogno dell’uomo - ha concluso Favero - e questa considerazione vale per tutti i boschi del mondo: siamo noi uomini ad aver bisogno del bosco, che va usato con parsimonia, cura e attenzione; se sfruttato e degradato, il bosco perderà le caratteristiche di ecosistema. La foresta climax, ossia quella che si stabilisce in un luogo con determinate condizioni climatiche senza l’azione dell'uomo, ha bisogno di tempi lunghi per realizzarsi, tempi che collimano male con la fretta dell’uomo uscito dai boschi, ma che dai boschi continua a dipendere. Un problema, peraltro, non solo italiano e che può essere riscontrato in tutte le foreste e in tutti i boschi del mondo, in Veneto, ma anche in Tanzania, in Madagascar, in Giappone e nell’Amazzonia”.

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