(Arv) Venezia 29 mag. 2025 - “Nel vasto panorama dei premi letterari, ‘Parfin dolse’ spicca per un doppio valore culturale: se da un lato è indubbia la valorizzazione del talento per la scrittura, dall’altro il cuore è proprio la promozione e valorizzazione del patrimonio linguistico veneto, attualizzandolo nella modernità. I numeri della scorsa edizione parlano di un buon riscontro: un centinaio le opere pervenute da autori provenienti da tutto il Veneto. Ebbene, sono certo che quest’anno questa quarta edizione saprà superarsi: secondo un recente sondaggio dell’Osservatorio sul Nord Est curato da Demos & Pi che chiedeva se "Il veneto è una vera e propria lingua e andrebbe riconosciuta e tutelata come il sardo, il ladino, il friulano", i dati hanno restituito un risultato dal consenso mai così alto. Il 70% degli intervistati ha infatti risposto affermativamente e se consideriamo l'evoluzione degli ultimi quattro anni, inoltre, si osserva come questa convinzione si sia rinforzata nel corso del tempo. Nel 2019, era il 54% a dichiararsi d'accordo con l'idea che il veneto sia una vera e propria lingua e che come tale debba essere preservata; due anni più tardi, la stessa idea si attestava al 63%, fino a raggiungere attualmente il 68%.”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti aprendo la conferenza stampa di presentazione della quarta edizione del premio letterario “Parfin dolse”, svoltasi oggi a Palazzo Ferro-Fini. “Devo ringraziare il Sindaco di Campagna Lupia Alberto Natin e gli organizzatori del concorso perché lo scorso anno avevo suggerito di inserire una sezione dedicata ai Veneti nel mondo. Ebbene, quest’anno il premio si è arricchito di una nuova sezione, denominata appunto “Comunità venete nel mondo”. Credo non ci sia dimostrazione migliore della forza della comunità veneta globale, legata da un patrimonio comune fatto di tradizioni storiche, linguistiche e culturali che travalicano i confini. Goffredo Parise, in un editoriale uscito sul Corriere della Sera del 7 febbraio 1982 scriveva a proposito della lingua veneta “non l’ho scordata e sempre quando posso la parlo con infinito piacere perché è la lingua della mia Patria”. La risoluzione del Consiglio europeo del 21 novembre 2008 relativa a una strategia europea per il multilinguismo dice che “la diversità linguistica e culturale è parte intrinseca dell'identità europea e che essa è allo stesso tempo un retaggio condiviso, una ricchezza, una sfida e una risorsa per l'Europa”. La stessa risoluzione afferma, poi, che “la promozione delle lingue europee meno diffuse rappresenta un importante contributo al multilinguismo”. Riconoscere il valore delle lingue minoritarie è un passo determinante nella costruzione di una identità europea che non neghi le sue molteplici anime, una identità europea basata sul rispetto delle singole culture e tradizioni. Non si può immaginare una Europa senza il Veneto, senza la sua arte, la sua cultura e la sua lingua, il cui contributo nella costruzione della cultura europea è indiscutibile. Le lingue testimoniano non solo una cultura locale, ma un insieme di relazioni, rapporti, condivisioni che hanno segnato l’Europa per secoli”, ha proseguito il Presidente. “Ogni lingua custodisce un patrimonio di conoscenze, tradizioni, cultura, storia di una comunità. Di fronte ad un panorama contemporaneo che vira verso la negazione delle identità e l’appiattimento, possiamo e dobbiamo opporci e abbiamo a disposizione un’arma potentissima, la nostra lingua. L’alternativa è perdere la nostra identità. Plaudo quindi a iniziative culturali come Parfin Dolse perché contengono una straordinaria vitalità e perché guardano al nostro futuro con spirito fiero e orgoglioso”, ha concluso Ciambetti.
La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
© RIPRODUZIONE RISERVATA