Ansa Press Release
Mercoledì 10 Settembre 2025
Comunicato Stampa: Primo corso accademico di lingua veneta in Brasile
(Arv) Venezia 10 set. 2025 - Oggi, a palazzo Ferro Fini, il presidente della Prima commissione consiliare Luciano Sandonà ha presentato il primo corso accademico di lingua veneta in Brasile, articolato in 15 lezioni per un totale di 45 ore, che sarà coordinato dal prof. Marcos Daniel Zancan.
Nel corso, verranno illustrati i fondamenti delle competenze linguistiche in lingua veneta, nello scritto come nel parlato, con esercitazioni e lettorati in lingua veneta. Il programma didattico prevede anche alcuni approfondimenti culturali sui ‘venetofoni’ famosi, come Marco Polo, Tiziano e Canova, approfondimenti sociali sulle feste venete, come La Sensa o il Caodeano veneto, nonché approfondimenti letterari sui dieci secoli della grande letteratura veneta in lingua. Per la prima volta al mondo, il Veneto diventerà disciplina di studio presso l’Universidade Federal de Santa Maria, nello Stato del Rio Grande do Sul in Brasile.
Erano presenti i docenti brasiliani Marcos Daniel Zancan, Rosemar de Fátima Vestena e Thais Scotti di Canto-Dorow, nonché i consiglieri regionali Silvia Cestaro ed Enrico Corsi.
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha introdotto la conferenza stampa confidando di “essere particolarmente orgoglioso dell’accordo sottoscritto tra l’Università Federale di Santa Maria, nello Stato del Rio Grande do Sul, in Brasile, e l’Academia de ła Bona Creansa - Academia de ła Łengua Veneta - per l’avvio di un corso accademico sulla lingua veneta. L’ottobre dello scorso anno, in occasione della riunione a Venezia della Consulta dei Veneti nel Mondo, ho lanciato una proposta ambiziosa, quella di dare vita ad una sorta di Commonwealth veneto che ci unisca attraverso rapporti economici, scambi culturali e politici. Credo che questo corso accademico di lingua veneta in Brasile possa rappresentare un tassello per la costruzione di questa ‘Comunità veneta internazionale e sovranazionale’, che si riunisce sotto l’egida del simbolo di San Marco con il suo saluto di Pace, e sotto una lingua, quella veneta. Ma non posso fare a meno di evidenziare con rammarico che lo Stato italiano nega l’esistenza della lingua veneta.”
Il presidente della Prima commissione, Luciano Sandonà, ha sottolineato che “la lingua veneta porta con sé la testimonianza di un popolo che ha dato tanto al mondo, con la propria civiltà, arte, abilità artigiane e forza lavoro. Consapevole di tutto questo, l’Universidade Federal de Santa Maria, nello Stato del Rio Grande do Sul, in Brasile, ha trasformato la lingua veneta in una lingua accademica da insegnare ai propri studenti. Un insegnamento che diverrà un vero e proprio viaggio lungo la storia e la cultura tout court dei veneti, nell’arco temporale di quasi dieci secoli.”
“Si tratta di un corso strutturato in ben 15 lezioni, per 45 ore complessive, tenuto dal professor Zancan – ha spiegato Sandonà - Fornirà i fondamenti delle competenze linguistiche in lingua veneta, nello scritto come nel parlato, con esercitazioni e lettorati in lingua veneta. Non mancheranno excursus e monografie sui venetofoni famosi, come Marco Polo, Tiziano e Canova, o approfondimenti sociali sulle feste venete, come La Sensa o il Caodeano veneto. Perché conoscere tutto questo significa diffondere la conoscenza di noi stessi come veneti. E per chi vive nel Rio Grande do Sul, soprannominato, non a caso, l’ottava provincia veneta, vuol dire esplorare un fondamentale pezzo di storia, se non le proprie radici. Il tutto, con l’ulteriore ricaduta positiva di rinsaldare i legami tra le comunità qui e quelle oltreoceano dei discendenti degli emigrati. A corredo di tutto questo presentiamo due libri: uno, ‘La bela polenta’, su tutto quello che ha rappresentato questo alimento per i nostri migranti, ricostruendo nel frattempo le vicende che hanno visto protagonisti gli abitanti della cosiddetta ‘Quarta Colonia’ in Brasile; l’altro, ‘El Colono el va scola’, che aiuta a riscoprire le nostre radici.”
Aldo Rozzi Marin, presidente dell’associazione Veneti nel Mondo, ha sottolineato “l’importanza, anche prevista dallo Statuto regionale, di tenere vivi i rapporti con i Veneti nel mondo. In particolare, è fondamentale rafforzare i legami con la Quarta colonia, con i nostri migranti che vivono nel Rio Grande do Sul, i quali mantengono vive le nostre tradizioni.”
Aldo Rozzi Marin ha anche ricordato “l’epopea dell’emigrazione veneta oltre oceano, con i grandi sacrifici affrontati e l’importante lavoro svolto dai nostri migranti, i quali hanno sempre incarnato i comuni valori veneti, rappresentati dalla nostra bandiera, con l’effige del Leone di San Marco, e mantengono viva tutt’ora la nostra identità, le nostre tradizioni, la nostra cultura. Dobbiamo mantenere vivo questo profondo rapporto di fratellanza che unisce i veneti con i veneti nel mondo.”
Marcos Daniel Zancan, professore di Lingua Veneta e Coordinatore del Progetto Quarta Colonia, Università Federale di Santa Maria, Rio Grande do Sul, Brasile, ha fatto il proprio intervento in lingua veneta, presentando “il lavoro, iniziato nel 2017, portato avanti con l’Università Federale di Santa Maria, nello Stato del Rio Grande do Sul, in collaborazione con l’Academia de ła Bona Creansa - Academia de ła Łengua Veneta - e con l’associazione ‘Veneti nel mondo’, per valorizzare la nostra lingua madre portandola all’interno di un percorso universitario, accademico.”
Il professore Zancan ha anche tratteggiato “la storia dell’emigrazione italiana e veneta in Brasile, in particolare nello Stato del Rio Grande do Sul, le difficoltà del lungo viaggio affrontato dai migranti, i loro sacrifici, l’importante contributo da loro fornito per lo sviluppo del Brasile.”
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