Ansa Press Release
Martedì 15 Luglio 2025
Comunicato Stampa: "Quale futuro per il sistema di contrasto alla violenza contro le donne?”
(Arv) Venezia 15 lug. 2025 - Nel corso di una conferenza stampa, oggi, a palazzo Ferro Fini, la Capogruppo Dem Vanessa Camani e la consigliera Chiara Luisetto, assieme alle colleghe Annamaria Bigon e Francesca Zottis, sono intervenute per “chiedere all’Assessore regionale alle Politiche Sanitarie e Sociali, Manuela Lanzarin, risposte chiare sul futuro dei centri antiviolenza e delle case rifugio del Veneto, in particolare a fronte dello scadere della proroga all'intesa Stato-Regioni che mette a rischio la metà di queste strutture."
A settembre 2025 scade infatti la proroga di 18 mesi del periodo transitorio previsto per l’adeguamento, da parte dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio, ai requisiti indicati nell’Intesa Stato-Regioni sottoscritta, anche dalla Regione Veneto, il 14 settembre 2022.
Il Partito Democratico ha presentato proprio oggi, 15 luglio, la quinta interrogazione sul tema “per fare chiarezza e garantire la sopravvivenza e il proficuo lavoro delle strutture”. Perché, “il mancato raggiungimento di un accordo sulla modifica dei requisiti previsti dalla nuova Intesa costituirebbe un grave danno al tessuto sociale della Regione del Veneto, provocando la chiusura di molti dei Centri in funzione”.
Ma questo è solo l'ultimo degli atti presentati in questi due anni a difesa dei Centri e delle Case rifugio, tra gli altri una mozione del 4 agosto 2023, approvata all'unanimità, che chiedeva un intervento tempestivo della Giunta regionale per scongiurare il rischio di chiusura a fronte di criteri impossibili da attuare."
"Dopo due anni, allo scadere della proroga - ribadiscono le consigliere - siamo ancora qui a chiedere la modifica dell'intesa nero su bianco".
La Capogruppo Vanessa Camani ha sottolineato che “è dall’inizio della Legislatura che, con diversi atti istituzionali, stiamo portando avanti questa battaglia per rivedere alcuni criteri stringenti contenuti nell’Intesa Stato-Regioni, stipulata anche dalla Regione Veneto; requisiti che hanno allarmato gli operatori del settore perché mettono a rischio chiusura circa la metà dei Centri Antiviolenza, degli Sportelli e delle Case Rifugio. L’assessore Lanzarin si era impegnata, già 18 mesi fa, ad attivarsi per modificare l‘Intesa, al fine di difendere la rete territoriale dei presidi contro la violenza di genere. Ora vogliamo fatti concreti. Perché crediamo che la politica debba dimostrare la capacità di supportare con fatti concreti i principi che enuncia. Per questo, chiediamo all’assessore Lanzarin di rispondere ai nostri atti istituzionali. Contrastare la violenza contro le donne significa anche difendere la qualità del lavoro dei centri nella nostra Regione”.
Chiara Luisetto ha fatto il punto della situazione, partendo dalla “rete territoriale in Veneto. A giugno 2024, i Centri Antiviolenza erano 25, uno in meno rispetto al 2023; 34 gli Sportelli Antiviolenza, quattro in meno rispetto al 2023; 37 le Case Rifugio. È essenziale la diffusione capillare sul territorio regionale di queste strutture che sono fondamentali presidi di sicurezza ed è fondamentale dare loro futuro e garanzie”.
“I criteri previsti nell’Intesa Stato-Regioni sono difficilmente attuabili per molte strutture - prosegue Luisetto - e vogliamo che agli annunci di queste ore su una loro possibile modifica, sia dato seguito con chiarezza per permettere programmazione e sicurezza alla rete antiviolenza veneta."
Francesca Zottis ha ricordato che “il tema della violenza di genere ci vede impegnati da dieci anni con proposte e richieste di chiarimento. Deve essere prioritario, per la Regione, garantire strumenti atti a combattere la violenza contro le donne. Credo che la latitanza di risposte rappresenti una responsabilità politica, ma anche morale. Chiediamo che vengano date certezze di finanziamento e di funzionamento delle strutture e aspettiamo risposte concrete, anche perché i professionisti che vi operano devono capire in che direzione potersi muovere, e le donne che sperano di essere accolte devono essere rassicurate”.
Annamaria Bigon si è soffermata su alcune proposte concrete avanzate negli ultimi anni: “garantire adeguata formazione a quanti si trovano in prima linea nell’accogliere le donne vittime di violenza; più fondi per la presa in carico e il supporto psicologico alle vittime di violenza; gratuito patrocinio civile”.
“Bene l'annuncio dell’assessore Lanzarin su un accordo che porterebbe al superamento delle principali criticità presenti nell’Intesa Stato- Regioni, ma ora attendiamo di avere risposte nero su bianco”, hanno concluso le esponenti Dem.
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