Ansa Press Release
Giovedì 10 Luglio 2025
Comunicato Stampa: Tendine d’Achille, tempi di recupero più rapidi con le nuove tecniche mini-invasive
Roma, 10 luglio 2025 – Capita all’improvviso, magari durante una corsa, un salto o una semplice partita tra amici. Un colpo secco, un dolore acuto dietro alla caviglia e poi la difficoltà – a volte l’impossibilità – di continuare a camminare. Si tratta della rottura del tendine d’Achille , uno degli infortuni muscolo-tendinei più temuti, soprattutto da chi pratica sport, anche a livello amatoriale.
Il tendine d’Achille è il più grande e potente del corpo umano, ma non è indistruttibile. A romperlo sono spesso uomini tra i 30 e i 50 anni, e le attività più “rischiose” sono quelle che prevedono cambi di direzione rapidi: calcio, basket, corsa su pista o su terreni irregolari. Anche chi soffre di tendinopatie croniche o assume farmaci come corticosteroidi e alcuni antibiotici può essere più esposto al rischio.
Fino a non molto tempo fa, la chirurgia “classica” per il tendine d’Achille prevedeva un’incisione lunga, sutura diretta e un recupero che poteva durare mesi. Non erano rari i casi di riapertura della ferita, infezioni o danni al nervo surale. Oggi, però, qualcosa sta cambiando.
In alcune strutture specializzate è stata introdotta una procedura mini-invasiva , che consente di intervenire senza tagli estesi. Si lavora attraverso piccoli fori nella pelle e si esegue la sutura interna del tendine, riducendo così i traumi ai tessuti circostanti e migliorando il recupero. Una tecnica una volta eseguita in pochi centri nel Nord Europa e negli Stati Uniti, oggi viene adottata anche in Italia in contesti ad alta specializzazione.
Nei pazienti più adatti, la procedura può essere affiancata da trattamenti rigenerativi con cellule staminali autologhe , prelevate dal grasso corporeo del paziente stesso, che aiutano a favorire la guarigione e ridurre i tempi biologici di ripresa.
Una delle differenze più evidenti rispetto al passato riguarda i tempi. Già dopo pochi giorni, il paziente può tornare a camminare – con le dovute precauzioni e un tutore – e, nel giro di quattro settimane , si può dire addio all’immobilizzazione. La guida si riprende di solito dopo sei settimane, mentre l’attività sportiva torna a essere possibile dopo circa tre mesi .
Chi desidera saperne di più su questo approccio, lo stesso con cui sono stati trattati campioni dello sport come David Beckham, Kobe Bryant e Kevin Durant, può consultare la sezione dedicata sul sito di Smarthallux , un centro altamente specializzato nella chirurgia funzionale e mini-invasiva del piede.
La rottura del tendine d’Achille è certamente un evento serio, ma oggi non rappresenta più una battuta d’arresto definitiva . Grazie ai nuovi protocolli chirurgici e riabilitativi, si può tornare a camminare in tempi brevi , con meno dolore e senza le complicazioni del passato. La chiave sta nella diagnosi precoce e nel giusto trattamento, personalizzato in base al tipo di paziente.
Come sempre, rivolgersi a specialisti con esperienza è fondamentale. Ma il messaggio è chiaro: anche dopo una rottura del tendine d’Achille, il ritorno alla normalità è oggi più vicino di quanto si pensasse fino a pochi anni fa .
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