Comunicato Stampa: Veneto al voto 2025: analisi e commenti da parte della squadra di YouTrend


a sala stampa ‘Oriana Fallaci’ di palazzo Ferro Fini ha ospitato oggi il terzo e ultimo Punto Stampa di analisi e commento dei risultati delle elezioni regionali di domenica 23 e di lunedì 24 novembre 2025, caratterizzate da una partecipazione al voto molto bassa, con una percentuale del 44.6%; un’affluenza in forte calo, non solo rispetto alle precedenti consultazioni del 2020, ma anche con riferimento alla media dei votanti nella storia delle elezioni regionali in Veneto; un dato, questo, che è già stato attenzionato nella giornata di ieri e che per Lorenzo Pregliasco “può essere determinato da tante ragioni, ma forse da una su tutte: la convinzione che si sta facendo largo sempre più tra le persone che il proprio voto possa incidere poco sulla vita quotidiana.”
La conferenza stampa è stata introdotta dal Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, che ha spiegato come “tutti i contenuti pubblicati sul sito del Consiglio sono frutto dell’elaborazione dei dati provenienti dal ministero degli Interni; dati che verranno ufficializzati solo dalla Corte d’Appello.”
Ciambetti ha voluto rimarcare il fatto che “anche nella nuova Assemblea legislativa veneta la maggioranza di Centro- Destra garantirà una governabilità stabile, forte del superamento della soglia del 60%; questo, in continuità con gli ultimi quindici anni che hanno visto il Presidente della Giunta regionale, Luca Zaia, e la sua squadra lavorare molto bene. Mi auguro quindi che la XII legislatura possa supportare la programmazione regionale con la stessa qualità e serenità riscontrate negli ultimi anni. Ricordo che il risultato ottenuto dalla coalizione di Centro- Destra è il secondo migliore di sempre nella storia delle elezioni regionali in Veneto, dietro solo all’exploit di Zaia del 2020.” 
Il Segretario Generale del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Valente, ha ricordato che “sarà la Corte d’Appello a proclamare gli eletti: solo allora inizierà ufficialmente la XII Legislatura ed entro i dieci giorni successivi dovrà essere convocato il primo Consiglio regionale.”
Il Segretario Generale ha quindi delineato la composizione ufficiosa della nuova Assemblea legislativa, suddivisa per liste e per province.
In totale, il nuovo Consiglio regionale sarà composto di 18 donne e di 31 uomini. 12 sono stati i rieletti e 31 i neoeletti, mentre gli assessori rieletti sono 6.
Giovanni Diamanti, presidente e co- fondatore di YouTrend, assieme agli altri componenti della squadra, Lorenzo Pregliasco, Giovanni Forti e Martina Carone, ha tratteggiato una precisa e dettagliata analisi del voto.
Giovanni Diamanti ha subito sottolineato che “pur essendo il Veneto una regione in cui, assieme alla Lombardia, ha sempre vinto il Centro- Destra, pur tuttavia, in queste elezioni regionali 2025, si sono registrate diverse sorprese. Luca Zaia, con 203.054 preferenze, si è confermato grande trascinatore, realizzando il record assoluto di preferenze nella storia delle elezioni regionali.”
Diamanti ha inoltre rimarcato “la forza di traino esercitata dalle liste del Centro- Destra e dalle preferenze; al contrario, le liste che hanno formato la coalizione di Centro- Sinistra hanno garantito una spinta inferiore sul fronte delle preferenze, con particolare riferimento al Pd.”

Lorenzo Pregliasco ha invece fatto un focus sui voti ottenuti dai candidati presidente: “Alberto Stefani ha raccolto 108 mila voti in più delle sue liste, mentre Manildo ‘solo’ 74 mila in più. Stefani ha vinto in tutte le province e in quasi tutti i comuni capoluogo di provincia; è stato il candidato presidente eletto con la percentuale di voti più elevata rispetto a quella conseguita dai candidati presidente eletti nelle altre consultazioni regionali. Tra i capoluoghi veneti, il Centro- Sinistra ha prevalso solo a Venezia e a Padova e si è ‘difeso’ in provincia di Venezia.”
Pregliasco ha anche sottolineato come la dimensione dei comuni abbia influenzato la portata della vittoria di Alberto Stefani, il quale “ha battuto Giovanni Manildo 52 a 43, quindi di nove punti, nei comuni capoluogo di provincia; mentre, nei comuni non capoluogo, sopra i 15 mila abitanti, Stefani ha raggiunto il 63% dei consensi, che sono saliti al 69% nei comuni più piccoli.”
Dall’analisi del voto emerge chiaramente come la Lega sia stata il partito più votato in 490 comuni, quindi nella quasi totalità del Veneto. 43 comuni sono andati a Fratelli d’Italia, 13 a Forza Italia, 7 al Partito Democratico, 4 all’UDC, 1 a Moderati Civici per Stefani e 1 alla Liga Veneta Repubblica.
Quasi ovunque la Lega è prevalsa su Fratelli d’Italia, che tuttavia ha vinto nella provincia di Belluno ed è risultata più forte nel comune di Lorenzago di Cadore.
La squadra di YouTrend ha messo in luce altri aspetti emersi da queste consultazioni elettorali nella nostra regione.
In Veneto, il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il peggior risultato rispetto alle 18 elezioni regionali in cui ha corso con il Pd.
Partito Democratico e M5S hanno infatti corso assieme in 18 elezioni regionali, vincendo solo in 6 occasioni.

Giovanni Forti ha evidenziato come “Alberto Stefani, con una vittoria molto larga, sicuramente più del previsto, di 35 punti, ha garantito il secondo miglior risultato di sempre per la coalizione di Centro- Destra, la quale è riuscita a mobilitare al voto un elettorato più vasto.” 
Forti ha inoltre rimarcato che “nonostante la novità del candidato Stefani, c’è stata continuità in una regione in cui il Centro- Destra ha un radicamento storico molto importante; continuità che non è stata scalfita dalla mancanza di Zaia come candidato presidente; anche perché Luca Zaia era comunque presente nella scheda elettorale e, con le sue oltre 200 mila preferenze, è valso circa il 10%, contribuendo a rendere ancora più netta la vittoria di Stefani.”
Martina Carone ha tratteggiato una puntuale analisi di come si è svolta durante la campagna elettorale la comunicazione Social dei due maggiori competitor, Stefani e Manildo,.
“Alberto Stefani – ha detto Carone - è arrivato al giorno del voto con un seguito Social (Facebook e Instagram) quasi quattro volte superiore a quello di Manildo. E Stefani, nelle ultime settimane di campagna elettorale, è cresciuto maggiormente come numero di follower.”
Martina Carone ha infine attenzionato i contenuti pubblicati sui principali Social Media: “Giovanni Manildo ha postato su Facebook più contenuti (con una media di 2,5 al giorno), ma questo non lo ha premiato, perché Alberto Stefani ha pubblicato meno, ma è riuscito a suscitare più interesse, più interazioni. Inoltre, mentre Manildo ha affrontato particolarmente i temi della sanità, dell’ambiente, del volontariato, Stefani ha puntato maggiormente su tematiche legate alla legittima difesa, che è fortemente identitaria, alle imprese, all’agricoltura e all’allevamento.” 

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