CRV - Anche nel Vicentino servizio “La Scuola in Ospedale” con Asl 8 e liceo Scientifico GB Quadri

(Arv) Venezia 7 mar. 2022  - “Asl Vicenza e Liceo Scientifico Quadri due eccellenze vicentine portano la Scuola in Ospedale e assieme con una rete di una decina di Istituti scolastici daranno una risposta concreta a un problema reale: garantire la formazione scolastica durante l’ospedalizzazione e la degenza prolungata per tanti adolescenti, studenti delle medie superiori, alle prese con patologie complesse. La malattia e la degenza non devono diventare causa né di rallentamento del percorso di formazione, né, soprattutto, isolare il malato dai propri compagni e dai propri educatori, cioè da quella normalità in cui vivevano e nella quale devono ritornare”.  Così il presidente del Consiglio regionale  Roberto Ciambetti  oggi a Vicenza ha sintetizzato il progetto “La Scuola in Ospedale” presentato al liceo Scientifico G.B. Quadri  “autorizzato a partire dal prossimo anno scolastico ad attivare la sezione di scuola media secondaria di secondo grado presso l’Ospedale vicentino  San Bortolo”, ha spiegato Ciambetti a cui ha fatto eco l’assessore regionale alla Formazione  Elena Donazzan : “Dopo Padova e Verona anche Vicenza si dota grazie al liceo Quadri e all’Asl Vicentina di un corso di studi dedicato agli allievi delle scuole medie superiori, già autorizzato dalla Regione con la delibera n. 1685 del 29 novembre 2021 e a cui il ministero ha dato il via libera a gennaio 2022. Covid-19 ha acuito fenomeni che erano già visibili prima della pandemia con la diffusione di patologie, sopra tutto psicologiche, particolarmente difficili e delicate da trattare con tempi non brevi. Il Liceo Quadri si è fatto capofila di una rete che nel Vicentino vede partecipare una decina di altri Istituti diffusi in tutta la provincia. Il prossimo anno, grazie all’iniziativa vicentina e all’ampliamento della copertura garantita a Verona dall’IIS Copernico-Pasoli che opererà anche con l’Asl 9 Scaligera oltre che con l’Ospedale di Borgo Trento il Veneto raddoppierà questo servizio strategico”. L’importanza dell’inserimento in maniera organica della scuola in Ospedale è stata spiegata dal professor  Massimo Bellattato , Direttore del  Dipartimento Strutturale Materno-Infantile  e di  Pediatria di Vicenza  per il quale “nei nostri reparti affrontiamo problematiche complesse, non solo quelle del paziente oncologico, che comportano lunghi periodi di degenza: la scuola svolge un compito terapeutico molto importante riportando  una prospettiva di normalità giungendo di grande aiuto alla cura”. Il professor  Salvato Fabio Chiarenza,  direttore di Chirurgia pediatrica, ha spiegato quanto fosse “impellente la copertura della scuola media superiore: questo progetto è un grande passo avanti anche in considerazione dell’elevato numero di pazienti giovani con i quali dobbiamo fare i conti”. I due direttori hanno portato il saluto dei loro colleghi  Elena Finotti , referente dei Neuropsichiatria Infantile di Vicenza, e del professor  Andrea Danieli , direttore del Dipartimento di Salute Mentale e di Psichiatria 1 a Vicenza, che collaborano attivamente al progetto. Portare la scuola in Ospedale non è “esattamente semplice” spiega il professor Marchese, docente in pensione, che assieme al collega Malfermoni da anni svolge l’attività di volontariato al San Bortolo: “Ci si confronta con dinamiche particolari, con il mondo della sanità come con le famiglie del paziente, e bisogna instaurare und dialogo non sempre facile”. Sul ruolo del volontariato ha insistito molti anche il Dirigente scolastico del Liceo Quadri, il professor  Paolo Jacolino  ”I volontari hanno svolto un grandissimo lavoro in questi anni e oggi sono uno dei pilastri del nostro progetto: il Ministero ci ha riconosciuto quattro docenti in organico, per Italiano-Latino, Inglese, Matematica-Fisica, Scienze e così i volontari affiancheranno questa primo gruppo di insegnanti. Il nostro progetto, infatti, dopo l’avvio al San Bortolo prevede l’implementazione di insegnanti e il fornire lezioni, anche grazie alle tecnologie sperimentate con successo con il Covid-19, ad altre strutture: grazie alla rete a cui abbiamo dato vita nel Vicentino con un’altra decina di Istituti scolastici che non a caso si ritrovano in realtà dove ritroviamo centri ospedalieri, possiamo raggiungere un numero sempre più vasto di ragazzi e ragazze”.

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