CRV - Avviato iter piano 2022 del turismo; riprende l’esame di riforma per gli agriturismi

CRV - Sesta commissione avvia iter piano 2022 del turismo e riprende in esame riforma per gli agriturismi

(Arv) Venezia 27 apr. 2022 –          Arriva il piano turistico annuale 2022 a dare attuazione al programma strategico veneto approvato il mese scorso. Il documento di quasi 40 pagine, che dettaglia le iniziative a carattere promozionale e commerciale per l’offerta turistica veneta, è stato presentato dai tecnici alla sesta commissione del Consiglio veneto (Turismo e cultura) guidata da  Francesca Scatto  (Lega-Lv), vicepresidente  Elena Ostanel  (VcV). L’iter del provvedimento amministrativo, che mette a disposizione 625 mila euro per incrementare e far conoscere la qualità dell’offerta turistica veneta in Italia e nel mondo, richiederà ulteriori approfondimenti nelle prossime settimane. Le azioni previste dal piano 2022 fanno perno anche sulla leva finanziaria delle politiche di coesione 2021-27, che per le imprese e le destinazioni turistiche del Veneto stanziano 90 milioni di euro, sui programmi di cooperazione internazionale e transfrontaliera, nonché sulle risorse attese dal Pnrr per competitività, transizione digitale e grandi eventi turistici. “La programmazione annuale dovrà essere uno strumento operativo, fatto di azioni concrete, volte a guidare la ripartenza del settore e ad accompagnare in maniera prospettica le prospettive di sviluppo – ha osservato la presidente della commissione Francesca Scatto (Lega-Lv) - Se da un lato, infatti, l’impatto dell’epidemia da Covid-19 sul turismo sembra attenuarsi, dall’altro gravano nuovi elementi di incertezza e di tensione generati dal conflitto in Ucraina, dalla crisi energetica, dall’inflazione e dal rischio recessione”. Tra le azioni finanziate dal piano ci sono programmi di formazione e potenziamento di nuove competenze per gli operatori turistici, strumenti di continuità contrattuale, investimenti sulle ‘porte di accoglienza’ (gli aeroporti di Treviso e Venezia, le stazioni ferroviarie di Venezia e di Padova, l’Arena di Verona) e sulla rete degli 82 uffici Iat e dei 199 info-point per garantire una immagine coordinata e una fruibilità uniforme dei servizi, la diffusione della Carta dell’accoglienza con il rilascio di ‘patentini dell’ospitalità’ che valorizzino il lavoro locale degli operatori. Particolare attenzione dovrà avere lo sviluppo della card regionale unica dematerializzata, che integri servizi, prodotti e agevolazioni per le diverse destinazioni turistiche. Sul fronte imprese e prodotti, il piano annuale 2022 mira a coordinare e promuovere le certificazioni ambientali e di sostenibilità per imprese e destinazioni e a migliorare, anche attraverso app (Veneto Outdoor) e piattaforme di gestione e commercializzazione (Veneto around me), l’offerta cicloturistica e del turismo ‘lento’: cammini, turismo equestre, rete escursionistica veneta. Non manca l’attenzione al settore congressuale, che verrà sostenuto con iniziative di promo-commercializzazione e con azioni di coordinamento con i network nazionali e internazionali. Un tratto distintivo del sistema turistico veneto sono gli investimenti per l’accessibilità, cioè il potenziamento delle proposte e dei servizi di accoglienza turistica inclusiva per le persone con bisogni speciali, non solo sulle spiagge venete, ma in tutto il territorio regionale, in collaborazione con le 9 aziende sociosanitarie locali. Infine, per quanto riguarda la comunicazione, il piano annuale indica come strategie di intervento il potenziamento dei marchi d’area per le aree interne, il rafforzamento dell’utilizzo del marchio “Veneto the land of Venice” anche in connessione con i 9 siti Unesco della regione, l’ottimizzazione delle sinergie con la Film Commission in chiave di promozione del territorio, investimenti nelle piattaforme digitali e nell’avvio di un vero e proprio ‘ecosistema digitale’ veneto che connetta strutture ricettive, trasporti, cultura, sanità, attività commerciali e altro e utilizzi i ‘big data’ per monitorare flussi e preferenze dei visitatori. La commissione ha quindi ripreso l’esame delle due proposte di legge depositate nei primi mesi della legislatura in materia di agriturismi e di revisione della legge di settore del 2012: la prima (n. 15) è di iniziativa del vicepresidente del Consiglio veneto Nicola Finco (Lega-Lv) e la seconda (n. 22) è stata presentata dalla Giunta regionale. Sulle due proposte di legge la sesta commissione, insieme alla commissione Attività produttive, aveva consultato nel luglio scorso tutte le categorie e i soggetti interessati. Le proposte di modifica rispondono all’esigenza di riassegnare le competenze su autorizzazioni, classificazioni e controlli sulle imprese agrituristiche, a seguito della riforma delle Province, e introducono nella disciplina di settore nuove regole e nuovi prodotti. In particolare le novità proposte riguardano la possibilità di raddoppiare del numero di ospiti (da 30 a 60 posti letto) favorendo così il recupero di immobili rurali esistenti e pertinenze, la quota di autoproduzione aziendale confermata al 50 per cento con la specifica ulteriore che un 35% dei prodotti deve essere di qualità certificata, il riconoscimento dell’enoturismo e dell’oleoturismo, la possibilità di svolgere all’esterno l’attività di somministrazione in occasione di sagre, fiere e altre manifestazioni, nonché di fornire pasti per asporto e a domicilio. Novità significative per un settore articolato, che contava 1468 imprese in Veneto prima della pandemia, e che la commissione intende approfondire con accuratezza con un ulteriore giro di consultazioni. “Il nostro obiettivo – ha sottolineato la presidente – è contemperare al meglio esigenze ed interessi del mondo rurale e di quello turistico-alberghiero, diversi ma complementari, tenendo conto delle trasformazioni imposte da congiuntura economica e dal trend del sistema turistico”.

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