CRV - I controlli effettuati sul mercato del lavoro

(Arv) Venezia 24 mar. 2022 -    La Quarta commissione consiliare permanente, presieduta da Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente Roberto Bet (Lega/LV), ha ospitato in audizione il dott. Aniello Pisanti, Capo dell’Ispettorato Interregionale del Lavoro per il Nord Est, per acquisire informazioni sui controlli effettuati dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel settore del lavoro.

Prosegue così l’impegno della commissione nell’approfondire la tematica degli infortuni sui luoghi di lavoro: una priorità indicata dai commissari dopo aver sviscerato il fenomeno delle Ecomafie.

A seguito dell'entrata in vigore del Decreto legislativo n. 149/2015, dal 1° gennaio 2017, è operativa l'Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, denominata ‘Ispettorato Nazionale del Lavoro’ - INL, che svolge le attività ispettive già esercitate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dall'INPS e dall'INAIL.

L’INL è articolato in Ispettori INL; Nucleo Carabinieri; Ispettori INPS e INAIL.

L’ispezione del lavoro rappresenta, dal punto di vista funzionale, un elemento di tutela costituzionale del lavoro e dell’impresa. Il personale ispettivo ha il compito di vigilare: sull’applicazione delle leggi che riguardano i diritti civili e sociali garantiti; sui rapporti di lavoro e sulla legislazione sociale; sulla corretta applicazione dei contratti e accordi collettivi.

In base alle direttive emanate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'Ispettorato esercita e coordina sul territorio nazionale la funzione di vigilanza in materia di lavoro, contribuzione, assicurazione obbligatoria e di legislazione sociale, compreso il controllo in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, come da nuove competenze attribuite dall’art. 13 del TU 81/2008.

Con il D.L. 21 ottobre 2021 n.146, è stato ridisegnato il quadro normativo che regolamenta i controlli sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro, portando al centro del contesto organizzativo e normativo l’Ispettorato del Lavoro. il Governo ha infatti apportato alcune significative modifiche del T.U. n.81/2008: una riforma strutturale, che riorganizza i sistemi di vigilanza, estendendo la competenza dell’Ispettorato del lavoro a tutti i settori di attività.

L’INL emette circolari interpretative in materia ispettiva e sanzionatoria, nonché direttive operative rivolte al personale ispettivo, previo parere conforme del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In base alle direttive del Ministro del Lavoro, fa proposte inerenti gli obiettivi quantitativi e qualitativi delle verifiche e ne monitora la loro realizzazione. Forma e aggiorna il personale ispettivo, compreso quello di INPS e INAIL. Svolge attività di prevenzione e promozione della legalità volte al contrasto del lavoro sommerso e irregolare. Esegue studi ed effettua analisi con riferimento ai fenomeni del lavoro sommerso e irregolare e alla mappatura dei rischi. Si occupa di tutte le ulteriori attività connesse alle funzioni ispettive che vengono ad esso demandate dal Ministero del Lavoro.

Quanto alla programmazione ispettiva, si ricorda che fino a una decina di anni fa l’ispezione del lavoro nasceva principalmente su denuncia. Poi, con il D. Lgs. n.124/2004, si è spostata l’attenzione sulla cosiddetta ‘vigilanza di iniziativa programmata’, caratterizzata da preventiva ‘mappatura del lavoro irregolare’, svolta a livello centrale, interregionale e territoriale, dove ciascun Ispettorato Territoriale del Lavoro elabora le segnalazioni e le informazioni in suo possesso, nonché i precedenti statistici storici, creando delle ‘mappe di irregolarità’ suddivise per settori merceologici e località geografiche.

 

Alcuni dati: nel 2020, in Veneto, il numero degli accessi ispettivi, comprensivi della vigilanza ordinaria e tecnica, è stato nel complesso di 3.271 (2527 di vigilanza ordinaria, 744 di vigilanza tecnica). La percentuale delle ispezioni irregolari nella nostra regione è stata del 72%, nello specifico: 76% nel Terziario, 71% nell’Industria, 64% in Edilizia, 60% in Agricoltura. La percentuale delle ispezioni irregolari in tutto il territorio nazionale è invece stata leggermente più bassa: 66%. “Non si tratta di dati assoluti: dimostrano semplicemente che nella nostra regione si è lavorato meglio, facendo emergere le irregolarità in modo più efficace, pur a fronte della scarsità di risorse ispettive di cui possiamo disporre”, ha evidenziato il dott. Pisanti.

La percentuale di aziende irregolari nel 2020 in Veneto è stata del 72%, con un picco nella provincia di Treviso: 82%.

Sempre nel 2020, la percentuale totale di tendenza in Veneto dei lavoratori irregolari è stata del 26%, con una punta del 54% in Agricoltura, a fronte di una percentuale nazionale totale del 29%, con un picco del 44% in Agricoltura.

Nel 2020, in Veneto, il numero complessivo di lavoratori irregolari è stato di 4374, mentre 81 sono stati i clandestini e 1145 i lavoratori in nero. In particolare, spicca il numero di 307 lavoratori in nero rilevati nella provincia di Venezia e di 257 nella provincia di Padova; 1021 sono invece stati i lavoratori irregolari rilevati nella provincia di Verona.

A margine della seduta, il presidente  Zanoni  ha commentato come “quello di oggi è stato un momento informativo estremamente importante perché ci ha fornito un quadro della realtà da cui emerge chiaramente come ci sia tanto da lavorare nell’ambito dei controlli sul mercato del lavoro. L’aspetto che più mi ha preoccupato è stata la situazione dell’attuale organico di cui è dotato l’Ispettorato del Lavoro del Veneto: 133 ispettori, di cui 125 ispettori ordinari e ‘solo’ 8 ispettori tecnici. L’insufficienza dell’organico è quindi molto grave, a maggior ragione se confrontata con la consistenza che invece dovrebbe esserci: 272 ispettori ordinari e 136 ispettori tecnici. Auspico pertanto che questa grave carenza venga colmata tramite i concorsi che sono in via di effettuazione”.

Per il vicepresidente  Bet  “è molto importante sottoscrivere Protocolli d’intesa finalizzati a verificare, ed eventualmente sanzionare, il mancato rispetto delle disposizioni contrattuali di lavoro, la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e la prestazione di attività lavorativa irregolare. Ho quindi appreso con favore che sono stati già sottoscritti Protocolli tra l’INL e il Comando Generale della Guardia di Finanza, nonché con Edilcasse. Inoltre, le Prefetture hanno concluso intese a livello locale, in particolare su appalti illeciti e settori produttivi. Sicuramente, dai dati forniti oggi in audizione emerge come bisogna fare di più sul fronte dei controlli sui luoghi di lavoro: credo sia importante coinvolgere maggiormente Regioni ed Enti Locali. Anche sotto questo aspetto, fare squadra sarà determinante”.

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