CRV - L’Osservatorio per contrastare le mafie ha incontrato parlamentari veneti

(Arv) Venezia 4 apr. 2022 - Si è riunito oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, l’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza, previsto dall’articolo 15 della L.R. n. 48/2012 “Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile".

L’Osservatorio regionale è chiamato a raccogliere e analizzare la documentazione sulla presenza delle tipologie di criminalità organizzata e mafiosa nel territorio regionale e a elaborare proposte per il Consiglio regionale e la competente commissione consiliare, al fine di prevenire e contrastare i fenomeni di illegalità.

Il ‘nuovo’ Osservatorio si è insediato il 1° luglio 2021 e ha deciso di orientare la propria attività in chiave propositiva e operativa. Ha così programmato numerosi incontri e diverse iniziative, coinvolgendo i vari attori impegnati a combattere la criminalità organizzata e mafiosa nei territori.

Erano presenti i consiglieri regionali  Andrea Zanoni  (Pd) e  Roberto Bet  (Lega/LV), rispettivamente presidente e vicepresidente della Quarta commissione consiliare permanente, competente in materia di legalità e che negli ultimi mesi ha approfondito i temi delle ecomafie e della gestione illecita dei rifiuti.

Sono intervenuti, il Senatore  Andrea Ferrazzi , vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, il Senatore  Giovanni Endrizzi , gli Onorevoli  Nicola Pellicani  e  Erik Umberto Pretto , componenti della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

In apertura dei lavori, il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, con delega alla legalità,  Francesca Zottis , ha ringraziato “i Senatori Ferrazzi ed Endrizzi, gli Onorevoli Pellicani e Pretto, i componenti dell’Osservatorio regionale, il presidente Andrea Zanoni e il vicepresidente Roberto Bet della Quarta commissione consiliare permanente, che si occupa di legalità e con la quale l’Osservatorio regionale opera in continua sinergia. Ci sono stati presentati dati assolutamente interessanti per calibrare le azioni che si possono intraprendere, anche sotto l’aspetto legislativo regionale, per contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata e mafiosa. È emersa con chiarezza l’importanza, peraltro già sottolineata in più occasioni dall’Osservatorio, di investire nella formazione e di mettere a disposizione dei nostri Sindaci, che sono presidi di legalità, adeguate risorse economiche ed umane. Oggi è stata ribadita l’importanza di lavorare sulla gestione dei beni confiscati e sequestrati alle mafie, per il loro riutilizzo, nonché di approfondire l’infiltrazione della criminalità organizzata e mafiosa nel settore degli appalti e delle ecomafie. Questo, perché sempre più le mafie si stanno infiltrando nel tessuto economico del territorio veneto: è una questione che sta a cuore a tutti, una questione di dignità e legalità, per tutelare le persone oneste che lavorano quotidianamente con tranquillità per far crescere le ricchezze del nostro Veneto. Dobbiamo lavorare su questi aspetti e investire nell’interoperabilità delle banche dati. Tutte le istituzioni coinvolte a vari livelli per contrastare la criminalità organizzata e mafiosa devono comunicare tra loro disponendo di dati veloci, perché veloce è la mafia e quindi altrettanto rapida deve essere la nostra azione per combatterla”.

 

Il Coordinatore dell’Osservatorio regionale,  Bruno Pigozzo , ha rimarcato “l’importanza di questo primo incontro dell’Osservatorio regionale con i rappresentanti veneti in seno alle commissioni nazionali per contrastare mafie ed ecomafie, in quanto è emersa la necessità di avviare uno scambio di conoscenze e di mettere in campo azioni coordinate e sinergiche per combattere le mafie, che sono organizzazioni criminali che lavorano a tutto campo: regionale, nazionale e internazionale. Abbiamo sottolineato alcuni aspetti di base che riteniamo cruciali per il Veneto. Riteniamo che la prospettiva di lavoro con le commissioni nazionali debba essere incentrata sul tema economico, che è lo specifico delle mafie oggi all’interno delle realtà produttive della nostra regione”. Il Coordinatore ha ricordato inoltre che “da settembre 2021 abbiamo iniziato la nostra attività dopo esserci ripartiti i compiti tra i diversi componenti. Abbiamo individuato i referenti di massima nei seguenti ambiti di intervento: forze dell’ordine, magistratura, università, scuola, enti locali, associazionismo, polizia locale, associazioni di categoria e sindacati. In questi mesi sono stati compiuti alcuni passaggi significativi per approfondire i temi della trasparenza, della legalità, della prevenzione e del contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa. Abbiamo tenuto una serie di incontri: con i rappresentanti dell’amministrazione regionale, sul tema della trasparenza; con i componenti della Quarta commissione consiliare; con i responsabili regionali di ‘Avviso Pubblico’ e di ‘Libera’; con i rappresentanti di ANCI Veneto, dell’ufficio Scolastico regionale e dell’università degli Studi di Padova, Venezia e Verona; con il colonnello Paolo Storoni, responsabile della DIA – Direzione Investigativa Antimafia – del Triveneto; con i referenti della polizia locale di Verona. Proprio la polizia locale è fondamentale per il monitoraggio e la tempestiva segnalazione di anomalie presenti nel territorio, nonché per la prevenzione delle attività illecite. Abbiamo in programma di fare un focus sulle esigenze formative dei Corpi di polizia locale. Sarà importante avviare una forte sinergia e collaborazione tra i diversi livelli istituzionali coinvolti, per ottimizzare le risorse e dare indicazioni utili al lavoro dell’Osservatorio regionale”.

I parlamentari veneti hanno in particolare approfondito la gestione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie. L’obiettivo è il riutilizzo di questi beni, che sono un patrimonio immenso: vanno coinvolti gli enti locali che hanno contatti con il territorio, in primis le amministrazioni comunali. Il punto di riferimento è proprio l’amministratore locale che è chiamato a interfacciarsi con i diversi livelli istituzionali per far sì che i beni sequestrati e confiscati possano diventare un importante volano per lo sviluppo dei territori. Le ingenti risorse sottratte alla criminalità organizzata vanno rimesse in circolo, a disposizione delle comunità che sono attive nei diversi territori: fondamentale sarà implementare la formazione degli amministratori locali sulle potenzialità offerte dalla normativa vigente in materia di riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati, per perseguire importanti finalità pubbliche e sociali. Anche perché in Veneto possiamo disporre di 206 beni immobili: 2 in provincia di Belluno, 30 in provincia di Padova, 5 in provincia di Rovigo, 5 in provincia di Treviso, 57 in provincia di Venezia, 10 in provincia di Verona, 97 in provincia di Vicenza. Servono fondi ad hoc per valorizzare questi beni, mettendoli a disposizione delle amministrazioni locali.

È stato affrontato il tema dello scioglimento per mafia dei Consigli comunali. Si è posto l’accento sull’infiltrazione e sul forte radicamento delle mafie, in particolare della ndrangheta, nel tessuto socio- economico regionale: serve una maggiore consapevolezza e conoscenza del fenomeno e l’impegno comune per promuovere la cultura della legalità. Vanno coinvolti i Corpi intermedi, chiamati ad affiancare forze dell’ordine e magistratura nel loro impegno quotidiano.

Non è mancato un focus sul fenomeno delle ecomafie e degli ecoreati. Ricordiamo che la Legge n. 68 del 22 maggio 2015 ha introdotto nel nostro ordinamento i reati eco ambientali, operando un importante salto culturale per il nostro Paese.

Soprattutto in materia di Pfas è stato ribadito l’impegno di colmare quanto prima la lacuna normativa presente a livello nazionale, approntando una legge che dovrà definire i limiti per le acque di scarico e di consumo, nonché istituire commissioni di studio continuativo per monitorare le sostanze perfluoroalchiliche, anche raggruppandole per tipologie. Serve, altresì, una politica industriale prioritaria per dotarci di una impiantistica all’avanguardia per la gestione e il riciclo dei rifiuti.

Non è mancata una analisi sui tanti capannoni vuoti presenti in Veneto: serve un sistema di censimento e monitoraggio. L’obiettivo è prevenire i fenomeni illeciti, senza solo subirli.

Anche alla luce dell’evoluzione delle mafie, che ora prediligono infiltrarsi negli appalti e negli affari economici, è stato sottolineato come è fondamentale disporre di banche dati costantemente aggiornate e interoperabili tra loro, per incrociare e condividere in tempo reale le diverse conoscenze dei fenomeni criminali. Solo così potranno essere svolte indagini veramente efficaci. Importante sarà la formazione degli analisti, chiamati a raccogliere ed elaborare correttamente dati spesso complessi. Serve altresì un’azione sinergica tra le diverse forze di polizia.

Sono stati infine esaminati i legami tra gioco d’azzardo e criminalità organizzata.

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