CRV - “Musica per la Pace” concerto straordinario organizzato dal Consiglio Veneto e Comune Venezia

(Arv) Venezia 22 apr. 2022  - E’ stato presentato quest’oggi a palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale del Veneto il Concerto “Musica per la pace” che vedrà protagonista il 1 maggio prossimo alle 19 a Venezia nella prestigiosa cornice del Teatro La Fenice  la National Symphony Orchestra of Ukraine, diretta da Volodymyr Sirenko e Johannes Skudlik con la partecipazione straordinaria della celebre soprano Fiorenza Cedolins e del tenore e del violinista ucraini Vasyl Solodkyy e Dima Tkachenko e la direzione artistica del maestro Alberto De Piero.  “Abbiamo voluto questo concerto perché è giusto che sia la voce della cultura oggi a parlare per sostituire al  rumore della guerra l’armonia della musica. Ciò avviene da un teatro, la Fenice  teatro che per nome e storia parla di rinascita,  da Venezia, che oggi con la Biennale, è  autentica capitale culturale mondiale oltre ad essere memoria vivente dell’arte e della storia, ponte  tra Oriente e Occidente. Da questa città simbolo, da questo teatro, chiediamo che tacciano le armi e si ridia voce alla musica, alla vita,  alla diplomazia, perché è giunto il tempo della trattativa e della ricerca della Pace iniziando da un immediato cessate il fuoco.  Così il presidente del Consiglio regionale del veneto,  Roberto Ciambetti , ha presentato l’evento, unica data in Italia, e tra le poche previste in Europa,  della prestigiosa orchestra ucraina precisando che l’evento è aperto gratuitamente ai veneziani: “I cittadini residente nella Città Metropolitana di Venezia – ha spiegato Ciambetti - potranno richiedere il biglietto d’ingresso gratuito al concerto, sino ad esaurimento dei posti,  collegandosi ai siti attivi dal 28 aprile del Teatro e delle istituzioni: gli indirizzi web relativi verranno comunicati alla stampa e ai mass media entro il 27 aprile”. Anche il Sindaco  Luigi Brugnaro , impossibilitato a prendere parte alla conferenza stampa, e rappresentato in Conferenza stampa dalla presidente del Consiglio comunale veneziano Ermelinda Damiano, ha inviato un proprio messaggio: "Con orgoglio ho messo a disposizione il Teatro la Fenice per ospitare la National Symphony Orchestra of Ukraine, con la speranza che questo concerto possa contribuire a riscaldare i cuori di chi può veramente impegnarsi per mettere fine a questa terribile guerra. Alla musica e al suo linguaggio universale affidiamo il compito di lanciare un messaggio di pace e di speranza per il popolo Ucraino. Un sincero ringraziamento a tutti i musicisti e ai direttori dell'orchestra perché stanno dimostrando, attraverso i loro strumenti e la loro maestria, che il suono delle note è più forte del rumore delle bombe. Venezia si schiera al vostro fianco con la viva speranza che la musica possa tornare a riempire i teatri e le piazze che la guerra sta distruggendo”.  Ermelinda Damiano , ha rammentato l’impegno dell’amministrazione comunale nell’accoglienza dei profughi ucraini “oltre all’aiuto portato, grazie anche alla collaborazione  della rete museale veneziana anche alle istituzioni culturali ucraine per la tutela del patrimonio artistico e architettonico ucraino”.   Il sovraintendente del teatro alla Fenice  Fortunato Ortombina  ha sottolineato che “come Teatro di questa città abbiamo accolto a braccia aperte questa iniziativa: poter dare spazio ad una grande orchestra che ha dovuto interrompere la sua attività a causa della guerra è stato un atto  di estrema importanza e la Fenice è ben lieta di poter accogliere questi musicisti. Il 1 maggio la Fenice di norma è chiusa per la festa del lavoro, ma quest’anno siamo ben lieti di essere quanto mai aperti. E’ difficile trovare un teatro che come la Fenice sia luogo emblematico anche per la storia del nostro Paese, a partire dall’epoca risorgimentale, pensiamo all’Ernani di Verdi e al celebre ‘Si ridesti il Leon di Castiglia’ o nel corso delle guerre, visto che durante il primo Conflitto mondiale la Fenice fu trasformata nella sartoria che preparava gli abiti per i soldati al fronte, non lontano da qui: è la nostra storia che ci impone di avere sensibilità e rispetto per la civiltà nella convinzione che quando ci sarà la riconciliazione questa non potrà non passare per la cultura e l’arte”.

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