CRV - Presentata attività associazione ‘Gondolieri subacquei veneziani’ (parte Prima)

(Arv) Venezia 8 ago. 2023  -  E’ stata presentata a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, l’attività dell’associazione ‘Gondolieri subacquei veneziani’. L’evento è stato voluto e promosso dal consigliere regionale Marco Dolfin (Lega- LV), presente oggi assieme al Presidente dell’Assemblea legislativa veneta, Roberto Ciambetti, all’Assessore regionale, Cristiano Corazzari, e al Vicesindaco del Comune di Venezia, Andrea Tomaello.

Al termine della conferenza stampa, è stata presentata l'opera  dell'artista e scultore veneziano Giorgio Bortoli, ‘Il Leone salva il Mondo’,  che rimarrà esposta nel salone degli Stemmi di palazzo Ferro Fini sino al 22 agosto.

L’associazione ‘Gondolieri subacquei veneziani’ ha iniziato la propria attività nel 2019 per iniziativa di un gruppo di amici, capeggiato da Stefano Vio. Da allora, volontariamente, i gondolieri appassionati di sub effettuano le loro immersioni con lo scopo di difendere e avere cura dell’ambiente e della città di Venezia. Con il supporto dell’amministrazione comunale, i volontari cercano di ripristinare il naturale equilibrio ambientale, rimuovendo dai canali soprattutto scarti ingombranti, depositati sui fondali, nonché gli pneumatici, solitamente utilizzati lungo le banchine dei porti per attutire gli urti delle imbarcazioni. Ma i gondolieri subacquei veneziani raccolgono qualsiasi tipo di scarto: oltre alle solite bottiglie, o confezioni di plastica, anche oggetti insoliti, come antenne, o addirittura sanitari.

Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto,  Roberto Ciambetti , ha introdotto la presentazione, innanzitutto ringraziando “l’amico Marco Dolfin, che si è fatto promotore di questo evento, nonché Stefano Vio, coordinatore dei gondolieri sommozzatori volontari di Venezia, Giovanni Giusto e l’artista Giorgio Bortoli”.

Il Presidente ha quindi sottolineato come “per noi tutti, oggi è un giorno importante, in cui ricordiamo la tragedia di Marcinelle: Dino Della Vecchia di Sedico, Giuseppe Polese di Cimadolmo, Mario Piccin di Codognè, Guerrino Casanova di Montebelluna, Giuseppe Corso di Montorio Veronese; questi i nomi dei cinque veneti tra i 262 minatori morti, dei quali 136 italiani, nella miniera Bois du Cazier a Marcinelle, oggi patrimonio Unesco, luogo dunque della memoria collettiva. Da Venezia, città patrimonio Unesco, un pensiero doveroso alle vittime di Marcinelle, ai troppi morti sul lavoro”.

“Le recenti prese di posizione del ‘World Heritage Centre’ dell’Unesco a Parigi sulla necessità di inserire il centro storico di Venezia nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità in pericolo, danno un sapore particolare alla conferenza stampa odierna e alla presentazione dell’opera di Giorgio Bortoli – ha osservato Ciambetti - E’ verissimo, come dice l’Unesco, che  ‘gli impatti dei cambiamenti climatici e del turismo di massa rischiano di provocare cambiamenti irreversibili all’eccezionale valore universale di Venezia’ . Clima e turismo sul banco degli accusati, dunque, ma l’Unesco sbaglia perché Venezia oggi è punto di riferimento sostanziale per chi ha a cuore la soluzione pragmatica dei problemi ambientali e del nuovo turismo. Lo è grazie al Mose, lo sarà sempre più con le politiche di recupero e riuso rispettose della storia, ma lo è anche grazie ai suoi abitanti, perché una città non è fatta solo di palazzi, chiese, campi o piazze, calli o vie, case, è fatta di relazioni, rapporti, lavori, mestieri, sentimenti e passioni o affetti. Ci vuole tanto amore e tanta passione per vivere a Venezia e un esempio emblematico è rappresentato dal gruppo di Gondolieri appassionati subacquei, che liberano i canali da scarti e da tutta quella paccottiglia sorprendente che si può trovare nel fango dei canali. Da questi scarti recuperati, Giorgio Bortoli ha tratto spunto per una sua opera d’arte, ‘Il Leone salva il Mondo’, che rimarrà esposta sino al 22 agosto qui a palazzo Ferro Fini, opera che è un richiamo evidente all’arte povera, pensiamo a Michelangelo Pistoletto, e al concetto, nell’arte, di bricolage, termine inteso nella sua accezione più originale, ossia come creazione di qualcosa di nuovo da residui e materiali di recupero. L’intero processo è in questo caso particolarmente importante: un gruppo di appassionati subacquei recupera scarti che inquinano i canali, l’artista riutilizza questi scarti e ridà un ruolo a oggetti o materiali apparentemente senza più scopo o usi possibili. Venezia è anche questo: la capacità creativa, la capacità di trasformare un problema in una risorsa”.

“Non a caso Venezia si candida a essere capitale mondiale della sostenibilità – ha ricordato il Presidente dell’Assemblea legislativa - con la fondazione presieduta dal professor Brunetta, verso una vera sostenibilità ambientale, economica, tecnologica, turistica e sociale della città. Giustamente, lo scrittore bengalese Amitav Ghosh nel suo ultimo romanzo, ‘L’Isola dei fucili’, ha stabilito un parallelo tra la laguna veneziana e le Sundarban, la più grande foresta di mangrovie del mondo che si estende nel Golfo del Bengala, un immenso delta di paludi, canali e isole, Patrimonio dell’Umanità Unesco ma anche una delle zone più povere del mondo, devastata da cicloni, che rischia di essere sommersa a causa dei mutamenti climatici e dell’inquinamento prodotto dal traffico mercantile, degli scarti e dal peso degli insediamenti industriali e dell’antropizzazione del paesaggio: il parallelo con Venezia nell’Isola dei Fucili è più che corretto. Scrive Ghosh:  ‘Il mondo era cambiato troppo, e troppo in fretta; i sistemi attualmente in vigore non obbedivano più ad alcun padrone umano, ma, imperscrutabili come demoni, seguivano imperativi tutti loro’ . I mutamenti climatici ci hanno messo duramente alla prova in questi ultimi mesi, pensiamo anche alle recenti grandinate, ma non dimentichiamo l’alluvione in Romagna: Venezia all’acqua alta ha dato una serie di risposte, dal Mose al sistema di difesa della Basilica di San Marco”.

“Oggi – ha chiosato Roberto Ciambetti - si può venire a Venezia, non solo per visitare mirabili palazzi, campi e calli, chiese e musei, si viene a Venezia, non solo per il passato, ma anche per vedere il futuro, perché Venezia è capitale dell’arte contemporanea e l’arte ci aiuta a leggere il presente e ad aprirci gli occhi sul futuro. Ma c’è anche chi viene per vedere il Mose, come i sistemi di difesa della Basilica di San Marco, testimonianze del genio ma anche delle sfide della nostra contemporaneità: Venezia oggi, con il suo presente, non solo grazie a queste opere ingegneristiche, ma grazie soprattutto alla sua vivacità culturale, alla sua università, e all’amore di chi oggi resiste in città, indica una strada verso il domani. E i nostri amici gondolieri subacquei sono un tassello importante di un mosaico più complesso di chi ama questa città e sa che Venezia può e deve fare scuola in molti campi, a partire dal ripristino degli equilibri ambientali e di un nuovo modo di governare il turismo, trasformando un problema in una risorsa utile per la città e per quanti amano, turisti compresi e non ultimi, questo spazio unico al mondo”.

Il consigliere regionale  Marco Dolfin  (Lega- LV), ha messo in risalto “la forte sinergia tra l’arte di Giorgio Bortoli, di cui oggi presentiamo l’ultima opera ‘Il Leone salva il Mondo’, e l’attività dell’associazione ‘Gondolieri subacquei di Venezia’, ragazzi che, in modo assolutamente volontario, puliscono i canali cittadini dai rifiuti e dagli scarti gettati in acqua, che sono stati trasformati e destinati a nuova vita dall’artista Giorgio Bortoli. Il lavoro dei gondolieri è espressione dell’amore per la loro città, innanzitutto, ma anche per la sostenibilità e la tutela ambientale: sono loro i guardiani delle radici di Venezia. I gondolieri incarnano l’immagine, l’identità veneziana. La loro mirevole attività ci regala un esempio assolutamente da seguire: ciascuno di noi può fare qualcosa di utile per difendere l’ambiente e per servire la comunità. Un po' come stanno facendo anche i nostri pescatori, che recuperano dai fondali marini i materiali abbandonati: anche loro sono sentinelle preziose del nostro territorio. Oggi, quindi, da questa sede prestigiosa dell’Assemblea legislativa veneta, è giusto lanciare un messaggio positivo, per la tutela ambientale, rivolto a tutti”.

L’Assessore regionale  Cristiano Corazzari  ha posto l’accento sul fatto che “Venezia è il biglietto da visita del Veneto ma anche dell’Italia nel Mondo: per tutti noi, averne cura è un obbligo, ciascuno in prima persona è chiamato a contribuire al lavoro e all’impegno di tutta la comunità. In quest’ottica, credo che l’azione portata avanti dall’associazione ‘Gondolieri subacquei veneziani’, a tutela della città e della comunità veneziana, rappresenti un esempio assolutamente positivo che dovrebbe essere mutuato da tante altre realtà: ognuno è chiamato a proteggere la propria comunità, il proprio territorio, piccolo o grande che sia; l’esempio dei gondolieri appassionati sub non è per niente scontato né comune, rappresenta un gesto bello, concreto, educativo e altamente formativo. E ricordo che anche i pescatori svolgono una preziosa attività di tutela dell’ambiente, raccogliendo dal mare la plastica, regalando alla comunità tempo, impegno e risorse. Per il sottoscritto, che rappresenta la cultura veneta, è un grande piacere vedere come, grazie all’arte di Giorgio Bortoli, i rifiuti recuperati dalla laguna possono conoscere una nuova vita. Si è creata una solida alleanza tra cultura e ambiente, a tutela di Venezia, che è patrimonio unico al Mondo”.

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