CRV - Presidente Ciambetti: "Impegno di Silvio Trentin su antifascismo e politica superano il tempo"

80 anni dalla morte di Silvio Trentin, Presidente Ciambetti “Un giurista il cui impegno per l’antifascismo e la visione politica superano il tempo”

(Arv) Venezia 12 mar. 2024 -   “Ci sono, nel tempo, figure per le quali il vissuto individuale si intreccia e si sovrappone alla Storia, rendendo impossibile separare l’uomo dai grandi eventi, le intime convinzioni dal pensiero politico. La vita di Silvio Trentin ci racconta proprio questo, assurgendo a manifesto di come una visione della società e della politica non possano essere disgiunte da un vivo ed incondizionato impegno. Ricordarlo oggi significa guardare alla storia del Novecento facendone emergere la lungimiranza: se il suo impegno antifascista è noto, se il suo ruolo di insigne giurista lo è altrettanto, meno lo sono forse certe sue battaglie come uomo politico, così come la sua idea sul ruolo delle autonomie locali e del federalismo come massima espressione dello Stato e antidoto a qualsiasi forma di totalitarismo, dalle quali possiamo trarre insegnamento anche oggi”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti ricorda la figura di Silvio Trentin, giurista, docente di diritto, politico e riferimento per la resistenza antifascista in Veneto, di cui il 12 marzo ricorrono gli 80 anni dalla morte. “Da deputato si impegnò nella lotta per le bonifiche, per una efficiente e migliore utilizzazione e gestione delle risorse idroelettriche e per l’istituzione dell’Ente di ricostruzione e rinascita agraria delle province di Venezia e Treviso. Guardava con un’attenzione particolare alle condizioni d’affermazione dei diritti individuali, e maturò un precoce interesse per il tema delle autonomie locali, dedicando una particolare riflessione alla funzione dei Comuni. Una visione che lo portò, al discorso inaugurale che tenne a Ca’ Foscari nel novembre del 1924, ad esprimere fiducia nella possibilità di modernizzare lo Stato dall’interno, rafforzata, qualche mese dopo, in un intervento al I Congresso dell’Unione nazionale, dedicato al decentramento amministrativo. Il suo sguardo, che sosteneva la necessità di restituire all’Europa l’autonomia degli individui e dei gruppi sociali avviando una rivoluzione emancipatrice e federalista, non ha perso la sua attualità e anzi può fornire una nuova spinta per la concretizzazione di uno stato europeo solido e con una sua chiara identità. Vale la pena di ricordare le sue parole quando sosteneva che lo Stato, deve essere ‘il sistema costruito per garantire la coesistenza delle autonomie. La sua funzione deve essere quella di fornire alle singole articolazioni di cui è composta la società lo strumento capace di contenere le concorrenti manifestazioni di tutti i centri’ e la società è ‘molteplicità di centri vitali, di sforzi, di realizzazioni, cui corrisponde il sempre mobile e necessario suo frazionamento in gruppi, in enti, in istituzioni’”, conclude il Presidente Ciambetti.

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