CRV - Via libera a modifiche della LR 9/02 su interventi che promuovono legalità sicurezza

Consiglio Veneto, via libera alle modifiche della L. reg. n. 9/02 “Interventi regionali per la promozione della legalità e della sicurezza”

(Arv) Venezia 12 mar. 2024 - Il Consiglio regionale del Veneto, nel corso della seduta odierna, ha dato il proprio via libera, con 34 voti favorevoli, 2 contrari e 8 astenuti, al Progetto di legge n. 236, di iniziativa della Giunta, volto alla modifica della legge regionale n. 9/02 “Interventi regionali per la promozione della legalità e della sicurezza” che disciplina i contributi erogati dalla Regione a favore degli enti locali, in forma singola o associata, destinati a iniziative e progetti volti a elevare gli standard di sicurezza; relatore per l’Aula, il consigliere di Lega-LV Stefano Giacomin, correlatore, la consigliera di Europa Verde Cristina Guarda.
In sintesi, allo stato attuale, come ricordato dal relatore e successivamente anche dall’assessore regionale Cristiano Corazzari, la Giunta stanzia fondi destinati a un bando rivolto a unioni di comuni, associazioni di comuni e comuni convenzionati per almeno 5 anni, con popolazione complessiva di almeno 15mila abitanti, a comuni con popolazione di almeno 20mila abitanti, nonché alle unioni montane e alle province. La modifica mira ad ampliare la platea dei beneficiari, consentendo la partecipazione dei Comuni con popolazione superiore ai 10mila abitanti allargando a ulteriori 95 Comuni veneti la possibilità di accedere ai bandi, rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente. È previsto inoltre che la Regione possa intervenire con misure mirate a sostegno dei piccoli Comuni, evitando però al tempo stesso una eccessiva frammentazione che contrasterebbe con la volontà di incentivare l’esercizio di funzioni associate anche in ambiti non obbligatori per legge. La modifica legislativa è altresì volta ad aggiornare il testo originario armonizzandolo con le modifiche di rango statale e regionale intervenute in materia nel corso degli anni.
Nel corso della correlazione, la consigliera Guarda ha posto l’accento, citando David Garland, “Sulla cultura del controllo centrata sulla prevenzione situazionale, ovverosia sul pervasivo controllo degli spazi urbani, e non sui modelli di prevenzione sociale. Nel corso degli anni, dai bandi a valere sulla legge sono state escluse, o finanziate in maniera poco rilevante, le iniziative a sostegno delle fasce della popolazione più deboli e quindi più esposte ai fenomeni di criminalità e a rischio di incolumità personale; o gli interventi contro usura e reati contro il patrimonio, o indirizzati al controllo del territorio e alla diffusione dei reati connessi all’uso delle droghe e dell’alcolismo. Non sono state finanziate iniziative finalizzate al controllo, risanamento e riqualificazione delle zone a rischio, quelle, per esempio, in cui si trovano edifici abbandonati o aree dismesse, anche mediante lo studio di progetti e di studi riguardanti la valutazione dell’impatto di sicurezza. L’auspicio è che per il futuro si agisca sostenendo interventi di ampio spettro, di prevenzione integrata come, ad esempio, ha fatto e sta facendo la Regione Emilia-Romagna con gli accordi di programma di sicurezza urbana e integrata”.
Anche la capogruppo de Il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel ha posto l’accento sui temi della sicurezza urbana e sulle difficoltà delle amministrazioni locali: “Sicurezza non è mettere una telecamera; servono invece progettualità innovative: in particolare, nei centri urbani è necessario porre l’attenzione al concetto di sicurezza urbana integrata e ai legami tra sicurezza urbana e marginalità sociale”. Il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni ha sottolineato come la L. reg. n. 9/02 sia “Una legge non perfetta, ma sicuramente utile, che però ha subito un progressivo calo dei finanziamenti: non viene fornita la benzina necessaria a far funzionare la legge, ne viene messa sempre meno, e questo nonostante i temi della sicurezza siano quanto mai attuali, con particolare riguardo al rischio di espansione dei fenomeni legati alla criminalità organizzata, al traffico degli stupefacenti, alla presenza delle ecomafie”, mentre la capogruppo del Pd Vanessa Camani, oltre a ribadire la scarsità di finanziamenti, spesso indirizzati alla sola videosorveglianza, ha evidenziato la condizione dei comuni turistici “Che hanno espresso più volte alla regione e allo stato la necessità di disporre di presidi di sicurezza oltre l’ordinario”, temi richiamati anche dalla vicepresidente dell’assemblea legislativa Francesca Zottis (Pd).

 

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