Quatar pass con... Mauri, dal garage dei sogni al mondiale Superbike (pt 3 di 3)

Ultima puntata Come viaggia un team di Superbike? E quanto tempo serve per assemblare una moto sul posto della gara? E ancora tanti altri retroscena di una grande avventura raccontata nel luogo dove si assemblano tutti i pezzi essenziali a renderla reale

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Il fascino estetico delle curve e delle marmitte delle moto, con la bellezza misteriosa delle loro componenti elettroniche, riempie gli occhi di chi si addentra nell’universo di pezzi e motori che è la sede della squadra Motocorsa racing, a Lurago d’Erba.

In quest’ultima puntata della videointervista Lorenzo Mauri ci porta nella sala motori dove il team monta i motori della superbike: un luogo quasi fuori dal tempo, dove è difficile, per i non esperti, leggere in questi pezzi il futuro, una gara, una corsa, un giovane campione. «Con Ducati abbiamo la possibilità di montare il motore in casa e svilupparlo, anche prendendoci i nostri rischi - racconta Mauri, per farci entrare un po’ nel suo mondo, con tutte le sfide e le difficoltà che lo caratterizzano - Questa non è la Moto Gp e non tutti i pezzi del motore possono essere sostituiti: alcuni non possono nemmeno essere sfiorati».

E poi ancora il bilico, un convoglio stradale al cui interno viene trasportato tutto il materiale per le gare europee: una mini officina su ruote che si sposta di gara in gara e incontra, lungo la strada, tanti appassionati.

«Io sono in contatto con i ragazzi del team durante tutti i turni delle gare - spiega indicandoci le numerose cuffie appese alla parete del bilico - c’è il coach, il capotecnico, l’ingegnere di pista, i meccanici, i gommisti, i segnalatori e così via». A dimostrazione di come una gara di Superbike sia in realtà un grande lavoro di squadra.

E sempre in quel box, all’interno del bilico, a volte capita persino di assemblare una moto praticamente da zero: lo si può fare in tempi davvero minimi, provate a indovinare quali prima di premere play. Per finire, prima di lasciarci, Lorenzo Mauri getta uno sguardo al passato e a quell’incidente che ha stroncato la sua carriera da pilota ma che non ha segnato la fine della sua avventura con la Superbike: è bastato prendere un furgone e due meccanici per iniziare una nuova storia, che in questa videointervista abbiamo provato a raccontarvi.

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