Quatar pass con... Meo Sacchetti (parte 2 di 3)

Le videointerviste Il coach della pallacanestro Cantù è nato in un campo profughi e ha portato l’Italia alle Olimpiadi: in questa seconda parte della videointervista racconta le bizzarrie della sua vita, l’amore della famiglia e le soddisfazioni più grandi

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Ma chi è Romeo Sacchetti allora? In questa seconda parte della videointervista con il coach della Pallacanestro Cantù proviamo a rispondere a una domanda solo in apparenza semplice. Sì, perché la storia di Meo Sacchetti è una di quelle da raccontare tutte d’un fiato, una storia che si muove tra Romania e Italia, dove Meo è nato in un campo profughi ad Altamura.

La sua famiglia però è di origini bellunesi e infatti il cognome originariamente era Sacchett: poi l’emigrazione in Romania, il ritorno nel Bel Paese, i problemi col passaporto, i campi profughi e la nascita di Romeo. Ma pensate che di Romeo Sacchetti ce n’era un altro prima di lui.

«La mia vita mi ha sempre fatto viaggiare tanto: la fortuna di giocare con la nazionale mi ha portato a visitare molti luoghi» racconta poi il coach, guardandosi indietro. Per scoprire più episodi di questa vita così movimentata ed entusiasmante e della nascita della passione che l’avrebbe poi portato alle Olimpiadi (ma ci credete che all’oratorio Meo Sacchetti giocava a calcio?), non vi resta che premere play.

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