Made in Cina i congegni
per battere l'autovelox

Peccato che il sistema sia illegale e che i plichi siano stati sequestrati a Fiumicino. I congegni, in pratica dei "copri-targhe", erano stati comprati in Cina al prezzo di 6 dollari e reclamizzati per la vendita da un importatore napoletano al prezzo di 220 euro

FIUMICINO - I congegni anti-autovelox arrivavano dalla Cina ed erano diretti al mercato napoletano. Ma sono stati sequestrati a Fiumicino dalla Squadra di polizia giudiziaria. S'è trattato del primo caso e tentativo di importazione dalla Cina di porta targa non omologati da utilizzare fraudolentemente.
Il trucco era semplice ma geniale. I congegni, comprati in Cina al
prezzo di 6 dollari e reclamizzati per la vendita da un importatore napoletano al prezzo di 220 euro, se immessi sul mercato, non solo avrebbero potuto consentire di eludere i rilevatori di velocità, autovelox e tutor, sulle strade ed autostrade, ma nei casi più gravi, di mantenere l'anonimato durante la commissione di reati. Il plico sequestrato conteneva numerose confezioni in cartone con due porta targhe ciascuno, caratterizzate dalla presenza di un congegno elettromeccanico, un micromotore, che, attraverso un piccolo telecomando, dall'interno dell'autovetura, consente di calare una paratia in tessuto plastico nero lucido che, una volta scesa, occulta interamente i dati contenuti nella targa del veicolo. All'interno di ciascuna confezione era presente un vero e proprio kit necessario per il montaggio del porta targhe taroccato, al posto di quello omologato dal codice della strada, con tanto di centralina, spinotti, cavi e manuale d'istruzione.

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