Moto: al via il Salone Eicma
con oltre 1.400 espositori 

Oltre 1.460 espositori provenienti da 43 paesi sono pronti per accogliere da oggi al 13 novembre i visitatori alla 69a edizione di Eicma alla Fiera di Milano a Rho-Pero per presentare le novità mondiali del settore delle due ruote

RHO PERO Oltre 1.460 espositori provenienti da 43 paesi sono pronti per accogliere da oggi al 13 novembre i visitatori alla 69a edizione di Eicma alla Fiera di Milano a Rho-Pero per presentare le novità mondiali del settore delle due ruote. Il salone è diviso in sette padiglioni su una superfice di oltre 58mila metri quadri in aumento, nonostante la crisi, del 10% rispetto allo scorso anno.


All'inaugurazione erano presenti, fra gli altri, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e il presidente di Eicma Corrado Capelli che hanno voluto ricordare il pilota di MotoGp scomparso in Malesia, Marco Simoncelli e il genio delle moto e patron delle MVAgusta Claudio Castiglioni.


«Il mercato delle due ruote a motore non è ancora fuori dalla crisi, tuttavia si attenua la perdita dei volumi», ha dichiarato Corrado Capelli presidente di Confindustria Ancma durante il suo discorso introduttivo. «Abbiamo bisogno di interventi rapidi - ha aggiunto Capelli - per tornare a crescere, a cominciare da migliori condizioni per il credito al consumo, di tariffe assicurative accessibili, di accise meno penalizzanti e di infrastrutture che tengano conto di chi viaggia su due ruote».


Sull'importanza e la strategicità del settore delle due ruote per il nostro paese si è soffermata anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia sottolineando la presenza di molti espositori esteri, 804 su 1.462. «Il settore - ha dichiarato la Marcegaglia - è molto importante per l'Italia e genera un giro d'affari di oltre 5 miliardi. A trainare la crescita però sono soprattutto le esportazioni cresciute del 6% mentre i consumi interni sono in calo».


Il governatore della Lombardia ha invece voluto evidenziare il valore del sistema produttivo italiano che «possiede il coraggio di rinnovarsi nel tempo e può rappresentare concretamente una leva per rilanciare lo sviluppo del paese e riportarlo ad essere nuovamente competitivo».

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