All'asta il primo contratto Apple
Lo aveva chi ha perso 30 miliardi

Il contratto che siglava la nascita della Apple andrà all'incanto per una somma tra i 100 e i 150 mila dollari. A cedere l'atto siglato nel '76 fra Jobs, Wozniak e Wayne è stato questo ultimo che cedette la sua quota per 2.300 dollari, quota che oggi varrebbe 30 miliardi

Il contratto che sanciva la fondazione del marchio Apple va all'asta. A due mesi dalla morte di Steve Jobs, il documento firmato il primo aprile 1976 sarà venduto a New York il 13 dicembre dalla casa d'aste Sotheby's a una cifra che secondo gli esperti dovrebbe aggirarsi tra i 100 e i 150.000 dollari. Per il New York Post, tuttavia, le offerte potrebbero raggiungere la cifra da capogiro di un milione di dollari.

Il "pacchetto" include una copia del contratto firmato dai due fondatori Steve Jobs e Stephen Wozniak (ognuno con una quota del 45 per cento) e dal partner meno noto, Ronald Wayne (detentore del 10 per cento del marchio), il documento con cui Wayne ha sciolto il contratto e un terzo documento nel quale gli allora ventenni Jobs e Wozniak ponevano le basi per l'azienda che di lì a poco avrebbe rivoluzionato il concetto di personal computer.

La notizia ha richiamato l'attenzione dei fan più accaniti dell'azienda di Cupertino e di molti appassionati di tecnologia, ma per qualcuno è solo un modo per speculare sulla morte di Steve Jobs, scomparso lo scorso 5 ottobre.
Sotheby's aveva acquistato la copia a metà degli anni Novanta da un collezionista anonimo, che a sua volta l'aveva ottenuta da Wayne.
"Il documento ha acquistato valore dopo che Jobs è tornato in azienda, prima di allora Apple era considerata un marchio finito", ha commentato Richard Austin, responsabile del settore manoscritti della casa d'aste.

Wayne, disegnatore del primo logo della mela morsicata, aveva abbandonato la società dopo meno di un anno, cedendo la sua quota per 2.300 dollari (oggi ha un valore di circa 30 miliardi di dollari).

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