
Società e Costume
Lunedì 30 Maggio 2011
Il Dalai Lama rinuncia
alle funzioni politiche
Lo ha annunciato un suo portavoce, informando che il capo spirituale dei tibetani ha firmato un emendamento alla Costituzione del governo tibetano in esilio che gli consente di trasmettere i poteri a un nuovo Primo ministro
«È un momento veramente storico. Il Dalai Lama sarà sempre il capo religioso e il simbolo dell'unità tibetana, ma ha ufficialmente rinunciato al suo ruolo politico», ha dichiarato all'Afp un portavoce del Dalai Lama, Tempa Tsering. «È stato il suo ultimo atto politico», ha sottolineato ancora riferendosi alla firma apposta dal premio Nobel per la pace all'emendamento che affida i nuovi poteri al Primo ministro, Lobsang Sangay. Il premio Nobel della pace occuperà ormai il suo tempo «operando soprattutto per la promozione dei valori umani e per una migliore comprensione interreligiosa», ha aggiunto Tempa Tsering.
Ad aprile, un giurista di 43 anni, Lobsang Sangay, è stato eletto Primo ministro del governo tibetano in esilio, con il delicato compito di assumere un ruolo politico sostenuto da decenni unicamente dal Dalai Lama.
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