Il seno rifatto
ora è "gonfiabile"

Arrivano le protesi al seno "regolabili", oggetto del desiderio di centinaia di ragazze perché consentono, una volta impiantate, di poter aumentare a più riprese la taglia del reggiseno fino ad un anno dall'intervento. Ma non mancano i rischi e gli esperti mettono in guardia

ROMA - Sono da poco sbarcate dagli Usa e in Italia già rappresentano un nuovo trend, soprattutto tra le giovanissime. Sono le protesi al seno "regolabili", oggetto del desiderio di centinaia di ragazze perché consentono, una volta impiantate, di poter aumentare a più riprese la taglia del reggiseno fino ad un anno dall'intervento. Ma non mancano i rischi e gli esperti lanciano un monito alle ragazze: «No agli eccessi».
«In pratica - spiega Giulio Basoccu, chirurgo estetico - si tratta un nuovo tipo di protesi collegate ad una valvola che si inserisce sottopelle e dalla quale è possibile, dopo l'intervento di impianto, iniettare soluzione fisiologica nel nucleo della protesi stessa, ingrandendola a più riprese nell'arco dei 6 mesi-1 anno dopo l'intervento. Queste protesi consentono così di aumentare il volume del seno fino al 30% in più rispetto allo stato iniziale. E una volta sfilata la valvola, la protesi diventa definitiva». In realtà, tali protesi sono nate per un uso prettamente terapeutico, essendo destinate a quelle donne che per particolari problemi necessitano di protesi appunto regolabili nel volume per un certo arco di tempo per recuperare, ad esempio, una piena simmetria dei seni dopo un tumore o un'asportazione della mammella.
Negli Usa però, afferma Basoccu, «le nuove protesi si stanno usando sempre di più anche solo per fini estetici e questo è un grande rischio».

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