Collegamento in diretta dal nulla assoluto

Nonostante questa rubrica abbia dichiarato, al suo debutto, l’intenzione di dedicarsi alle attività del Web offrendone, se possibile, una ragionata interpretazione, non si può dire che l’autore della medesima - il sottoscritto, vostro affezionatissimo - sia perfettamente informato di tutte le novità online mano a mano che si presentano.

Il meglio che posso fare, lo ammetterò con candore, è tenere gli occhi aperti: se poi chiamerò “novità” qualcosa che non lo è spero mi scuserete. Mi riprometto però di offrire, a titolo di riparazione, qualche opinione originale. Come quella che, poco a poco, si è formata nella mia testa quando ho notato su YouTube, accanto alla consueta offerta di video più o meno personalizzata in relazione all’utente, una selezione aggiuntiva la cui definizione, inquadrata in rosso, recita: “Dal vivo ora”.

Ognuno sa che per l’essere umano medio è quasi impossibile resistere al richiamo di una scritta così concepita: per qualche ragione bruciamo dal desiderio di vedere “che cosa sta succedendo” altrove. Ciò che accade attorno a noi è, al contrario, di interesse relativo se non minimo. Ma se qualcosa succede da qualche altra parte, e noi possiamo vederlo, allora è tutta un’altra storia.

Per questa ragione, non appena notata l’offerta di YouTube mi sono tuffato su quella più a portata di clic: “Airport Live - Online Hd Streaming Webcam from Lanzarote (Canary Islands, Spain)”.

Ho così scoperto che anche qualora possiamo vedere se accade qualcosa, non è esclusa la possibilità che questo qualcosa non accada. Il collegamento “dal vivo ora” con Lanzarote presentava, in alta definizione come promesso, due palme ondeggianti al vento; sullo sfondo, ecco la pista dell’aeroporto, delimitata ai lati da campagna brulla e laggiù, dalla linea dell’orizzonte sulla quale cielo e mare si confondevano in una fissità impressionante.

In tutto il tempo in cui sono rimasto collegato non si è presentato sulla scena non dico un aeroplano, ma neppure un uccellino disposto, con la sua presenza, a dare un senso al verbo “accadere”. Solo i palmizi, nel loro costante inchinarsi alle folate, confermavano ossequiosi che si trattava di una ripresa video e non di una fotografia.

Tutto questo parrebbe privo di senso e interesse non fosse per il fatto che a contemplare il nulla assoluto, o per meglio dire un presente irrilevante e lontano, stazionavano, con me, altri 687 utenti registrati, molti dei quali impegnati a lasciare un incessante flusso di commenti.

E allora ho capito, o almeno ho creduto di capire: la grande attività che constatiamo ogni giorno in Rete, il proliferare dei dibattiti, dei confronti e degli alterchi, non nasce affatto da una necessità di analisi, commento e comprensione di ciò che accade attorno a noi: anche se nulla accade, ma la finestra virtuale sul mondo rimane aperta, sentiamo il bisogno di affacciarci e dire qualcosa, qualsiasi cosa. Neppure davanti al vuoto questa urgenza recede: anzi, poiché non incontra alcun limite imposto dalla realtà oggettiva, essa decolla, si allontana nell’infinito rarefatto. Sta a vedere che alla fine l’aeroporto di Lanzarote serve a qualcosa.

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