Dieci anni

Che cosa fate quando il corso della vostra vita taglia un traguardo significativo? Come vi comportate quando il calendario, riflettendo la vostra esistenza come in uno specchio, vi segnala un anniversario importante, testimonianza nel contempo della vostra ostinazione e della vostra buona fortuna?

Sono certo di non sbagliare se dico che vorrete condividere l’avvenimento con chi più vi è caro. Nel mio caso, questa cerchia eletta comprende, per ragioni non del tutto chiare neppure a me, la signora Malinpeggio. Eccomi dunque accostarla per strada con il petto gonfio di orgoglio.

«Dieci anni!» strillo.

Mi guarda sorpresa e un poco contrariata: «Perché strepita? E che cosa intende dire con “dieci anni”?»

«Dieci anni di buonanotte!»

«Non mi dica...»

«Sì, signora. La mia modesta rubrica ha compiuto dieci anni di vita o, se preferisce, di stampa».

«Immagino si aspetti delle congratulazioni»

«Grazie, signora, troppo buona. Mi sembra ieri, sa, quando più giovane - di dieci anni più giovane, infatti - mi apprestavo tremante a stendere il primo articolo della serie, poi pubblicato con il titolo “Benedetto sia un po’ di inglese”. Era una bella domenica di inizio marzo...»

«La prego: risparmi i dettagli per la sua autobiografia postuma».

«D’accordo. Ma non trova che sia un anniversario importante?»

«Certo. Anche se...»

«Prego?»

«Leonard Barden».

«Chi è?»

«Un esperto di scacchi la cui rubrica viene pubblicata dal Guardian da oltre sessanta anni».

«Sessanta anni!»

«Non faccia così. Ancora mezzo secolo e ci arriverà anche lei».

«E intanto?»

La signora strizza l’occhio: «Intanto, scacco matto».

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