Evasione familiare

Apriamo ancora una volta il notiziario che meglio ci racconta che cosa succede in Italia:

«LA SPEZIA, 31 GEN - Padre, madre e figlia, falsari e truffatori: sono stati scoperti e denunciati dalla Guardia di finanza e dalla polizia stradale di Brugnato. I tre, sfruttando la residenza a Dubai, pur vivendo in un prestigioso appartamento sui colli spezzini, acquistavano orologi di marca beneficiando dell’esenzione Iva che è però subordinata all’esportazione a fini personali. Gli orologi, invece, venivano rivenduti in Italia e in paesi comunitari da una società a loro riconducibile con sede a Spezia. Centinaia gli orologi acquistati, per un valore di circa 5 milioni».

In nessun passaggio la notizia ci rivela l’età della figlia ma, per naturale applicazione di forme mentali preconfezionate, probabilmente tutti ce la siamo immaginata giovane, se non giovanissima, corrotta da genitori senza scrupoli e da loro costretta a partecipare a un’attività illecita.

In altre parole, la notizia sembra attirare la nostra attenzione rappresentando un caso di corruzione dei valori famigliari: invece dell’esempio positivo, dai genitori alla figlia discende in questo caso l’insegnamento su come non pagare l’Iva e guadagnare bei soldi a spese della collettività. Eppure, come detto, l’età della figlia non la sappiamo. Potrebbe essere stata lei, cresciuta e magari laureata in economia e commercio, a inventare il lucroso meccanismo e a coinvolgere i genitori facendo leva sulla loro avidità. Ma anche in questo caso, a pensarci bene, saremmo costretti a far ricadere la responsabilità sui genitori, non troppo preoccupati di trasmettere alla figlia duraturi principi morali né di riprenderla una volta che lei mostri di violarli apertamente.

Insomma, tutto questo per dire che l’esempio è ancora un necessario motore sociale e se, al momento, famiglie come quella spezzina sono tutto sommato eccezioni, c’è da preoccuparsi se insieme all’evasione fiscale incomincia a diffondersi quella familiare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA