Ma lei dove vive?

Nel mio amore-odio per tutti i cliché che si annidano nella lingua temo di non essere imparziale. Ci sono espressioni che apprezzo più di altre e quando le incontro (spesso: altrimenti non sarebbero cliché) finisco per compiacermi e provare un senso di familiarità.

Non che per questo arrivi a giustificare l’uso di tali scorciatoie verbali, anzi, ma insomma è quasi inevitabile coltivare delle preferenze, perfino nei campi più improbabili. Tra i cliché, diciamo così, cari al mio cuore c’è un grande classico: «Ma lei dove vive?»

In tempi difficili e comunque climaticamente poco adatti all’ottimismo, è questa un’espressione che incontra crescente fortuna. Se per esempio qualche incauto, in Rete, si permette di commentare un avvenimento in termini meno catastrofici e cinici di quanto richiesto dalla costante indignazione dei più, immediatamente viene apostrofato: «Ma lei dove vive?» Non di rado, la domanda è seguita da una brutale esortazione: «Sveglia!»

La residenza nella località sottoposta all’interrogativo di cui sopra definisce le persone per lontane dalla realtà, distaccate dai «problemi veri» e dunque addormentate. Questo non riguarda, ovviamente, chi vive a occhi ben aperti e si sa benissimo dove vive - qui e adesso - e non c’è bisogno di chiedergli l’indirizzo: sono le persone che vantano un contatto assoluto con la realtà, una perfetta conoscenza della vita e, soprattutto, delle sotterranee macchinazioni che la muovono, dei velenosi fluidi che la alimentano.

Va da sé che nulla di tutto ciò è vero: chi apostrofa gli altri accusandoli di vivere lontano dalla realtà non fa altro che muovere l’ennesima leva dell’intolleranza. Poiché non può seriamente sostenere di conoscere tutta la realtà - né tantomeno la verità -, cerca di convincerci (e di convincersi) che essa coincide con il suo pensiero. Ma è questo un luogo sempre troppo angusto per contenere anche un solo grammo di realtà. Così, chi ci chiede dove viviamo è perché non può capacitarsi che , in effetti, noi abbiamo una casa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA