Maggioranza nazionale

Vediamo se è possibile trovare un comune denominatore tra due notizie di questi giorni.

La prima viene dal Veneto, dove «il Consiglio regionale ha approvato la legge che definisce il popolo veneto una “minoranza nazionale” il che, rifacendosi al modello sudtirolese, consentirebbe di poter richiedere il rilascio di un “patentino di bilinguismo”, aprendo la strada all’insegnamento dell’attuale dialetto anche a scuola».

La seconda risiede in una dichiarazione del presidente onorario dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, il quale, nell’ammettere il declino del congiuntivo, sostiene che «non bisogna farne un dramma». Un atteggiamento riconducibile alla constatazione, sacrosanta, che la lingua non è cosa immutabile: essa, al contrario, cambia con i tempi, influenzata dagli usi e dai costumi e dalle contingenze storiche.

Quel che Sabatini non ha detto, forse perché lo riteneva superfluo, è che questi mutamenti della lingua avvengono di solito per via naturale e non a colpi di forzature. In altre parole, certe espressioni entrano nell’uso comune e così facendo modellano pian piano la lingua, la incanalano in nuove direzioni, arricchiscono certi corsi sintattici e ne inaridiscono altri. Tutto questo, si badi, accade senza che i Consigli regionali debbano approvare non dico una legge ma neppure un regolamento. Inoltre, riconoscere che certe forme verbali oggi sono trascurate non equivale a sdoganare il “liberi tutti” linguistico, che avrebbe per conseguenza un’esplosione della lingua : perdendo di regole, essa ricadrebbe in brandelli sulle nostre teste. Un dialetto qui, un’eccezione là, uno strafalcione laggiù.

Chi parla, legge e scrive - e amministra le Regioni - non ha particolari doveri di “salvare” la lingua, perché non ne avrebbe le forze: sarebbe come se si opponesse alla Storia. Dovrebbe però preoccuparsi almeno di rispettarne la ricchezza, l’espressività e perfino l’unità. Altrimenti andrà a finire che prima o poi ai somari dovremo riconoscere la definizione di “maggioranza nazionale”.

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