Missile sharing

Mentre alcuni Paesi si sfidano a chi ce l’ha più lungo (il missile) e più grosso (il bombardiere), altri, per fortuna, lanciano segnali di razionalità e ingegno. Sorprenderà apprendere che in testa a questi Paesi c’è proprio la nostra Italia. Il guadagno di razionalità non è dovuto ai No-Vax, questo no: le loro intemperanze, tuttavia, hanno comunque avuto un riscontro scientifico, riportando di prepotenza - letteralmente - le teorie di Cesare Lombroso all’attenzione degli studiosi.

Il buon esempio illuminato italiano viene da un altro settore, quello dei trasporti. Diceva l’Ansa appena l’altroieri: «Dal bike sharing al car sharing, la mobilità condivisa conquista sempre più l’Italia. Secondo uno studio contenuto nel Rapporto 2017 della Società italiana di politica dei trasporti, in particolare il bike sharing, con più di 200 comuni in cui è attivo il servizio e 13.770 bici condivise, fa dell’Italia il paese europeo in cui la diffusione è più alta. Il car sharing, invece, conta oggi 700 mila iscritti, 5.764 veicoli e 29 città interessate».

Sembra proprio un passo (anzi: un colpo di pedale) nella giusta direzione. Quella che attraverso il risparmio e l’organizzazione sposa infine una filosofia necessaria: libertà (e benessere) individuali non equivalgono più all’accesso illimitato alle risorse ma vanno coniugati alla libertà e al benessere collettivo. Ecco perché, santa pazienza, Corea del Nord e Usa dovrebbero infine decidersi a praticare il missile-sharing.

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