Mortale perfezione

Varrebbe la pena di guardare (e ammirare) le foto della Terra prese dallo spazio per considerare, anche un momento solo, a quanto accade ogni secondo su questo bellissimo e tormentato globo. Il discorso non riguarda quei pochi ancora convinti che la Terra sia piatta (si ritrovano ogni giovedì in pizzeria ma non ordinano niente perché sostengono che le pizze sono in realtà sferiche) ma tutti gli altri sì: considerando solo le più elementari attività umane, ogni secondo sul globo nascono quattro persone e ne muoiono due. Non è impressionante?

Fa ancora più colpo apprendere che, tra le persone che muoiono, ogni 45 secondi una è per suicidio. Pur considerando la vastità della presenza umana sulla Terra, che tanta gente decida di andarsene perché stanca della vita dovrebbe farci riflettere.

Tra le tante ragioni, o supposte tali, che la gente avanza per compiere un passo del genere, una potrà stupire: il perfezionismo. Diversi studi, alcuni dei quali molto approfonditi, non lasciano dubbi: è piuttosto frequente che persone dotate di talento e di ambizioni finiscano per rinunciare a vivere piuttosto che adattarsi a un’esistenza meno che perfetta. La "perfezione” è ovviamente un concetto che formano da sé e che nessuno impone loro come indispensabile. Il mondo, anzi, sembra procedere per piani sghembi, sorprendenti asimmetrie e capricciose ribellioni. E la perfezione finisce così per essere solo e soltanto un mortale accidente.

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