Psicologia a scuola

Potrei ricordare male, perché è passato tanto tempo, ma giurerei che ai miei tempi di psicologi, a scuola, non se ne vedevano. Professori, sì. Bidelli, anche. Compagni di scuola bulli, sicuro. Ma psicologi, non ricordo di averne mai incontrati.

Nel caso ne fosse comparso uno, non dubito che noi ragazzi ci saremmo radunati intorno a lui/lei nella speranza - quasi certezza - che dicesse qualcosa di buffo alle nostre orecchie ignoranti, qualcosa che ci facesse ridacchiare. Una frase sussiegosa nella quale avremmo potuto trovare, o inventarci, un’allusione sessuale.

Privi di psicologo, le allusioni sessuali ce le dovevamo fabbricare da soli - e non era un problema - ma non potevamo evitare di affrontare l’inizio della scuola contando solo sulle nostre forze e, al più, su qualche vigoroso invito da parte dei genitori a «non fare gli asini».

Sono lieto di annunciare che la lacuna è colmata: oggi i ragazzi lo psicologo ce l’hanno o comunque possono procurarselo facilmente. Per esempio, leggendo l’intervista che l’Ansa ha fatto a uno essi chiedendo qualche accorgimento utile a lenire «l’ansia da rientro». Per ragioni di spazio, sintetizzerò molto l’intervista, ma il senso, lo prometto, è rispettato.

Come faccio a combattere l’ansia? «Non dare spazio alla pesantezza e alla negatività». Come posso riprendere senza grossi traumi il ritmo scolastico? «Inizia a svegliarti man mano un pochino prima del solito partendo almeno la settimana prima». So che avrò nuovi professori rispetto allo scorso anno e questa cosa mi spaventa... «Stai sereno, equilibrato e attento e non avrai problemi». Come posso fare per integrarmi con i nuovi compagni? «È importante cercare fin da subito di entrare a far parte del gruppo classe, senza isolarsi».

Spero che questa sintesi possa essere utile a chi tra poco tornerà a scuola. Io posso solo commentare che la tecnica di alzarmi man mano un pochino prima mi avrebbe solo fatto odiare la scuola con una settimana di anticipo ma è solo un’idea personale. Così come personale è l’ultima osservazione che affido agli studenti: per quanto brutta vi sembri oggi la scuola, un giorno la rimpiangerete. Credetemi: non sono mica uno psicologo, io.

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