Quattro chiacchiere

Quando incontro la signora Malinpeggio non riesco a trattenermi dal fare le proverbiali “quattro chiacchiere” con lei, benché sappia che per me non finirà bene.

«Buongiorno, signora! Come sta? Non sa che piacere poter chiacchierare con lei».

«Chiacchierare?»

«Sì, non le piace chiacchierare?»

«Sicuro. Ci sono tanti argomenti interessanti. Per esempio, lo sapeva che i cani non sudano e che questa funzione viene svolta dalla salivazione?»

«È disgustoso, ma non lo sapevo. Vede quante cose si imparano?»

»Noi invece sudiamo, ma la maggior parte del calore lo disperdiamo dalla testa».

«Come mai è tanto interessata alla traspirazione, oggi?»

«Il corpo umano è affascinante, non trova? La lingua per esempio: è divisa in aree, ognuna dedicata a un gusto preciso: amaro, dolce, salato...»

«Oh, la lingua. Interessante...»

»Ma se non le piace l’anatomia umana, possiamo chiacchierare di animali. Il pesce rosso, lo saprà, ha una memoria di circa tre secondi».

«Temo di averla anch’io una memoria molto breve, perché non la ricordavo così interessata alla fauna».

«È solo perché lei si dimostra ostile alle informazioni che riguardano il corpo umano. Lo sapeva che per digerire una gomma da masticare ci vogliono sette anni?»

«Lo terrò a mente la prossima volta che mi verrà la tentazione di inghiottirne una...»

«... e che agli squali non viene il cancro, lo sapeva?»

«Signora, insomma! Ma che cosa le prende?»

«Sarebbe a dire?»

«Sarebbe a dire che io le chiedo di chiacchierare e lei mi risponde a colpi di “Strano ma vero”!»

«Un altro fatto ancora, uno solo».

«E va bene...»

«Tutto ciò che le ho riferito finora è falso. Del tutto falso».

«Davvero?»

«Sì, davvero. Questo è quel che succede quando le persone fanno “quattro chiacchiere”. La prossima volta proviamo una cosa nuova: proviamo a parlare. Vedrà che andrà meglio».

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