Stupidi di genio

Uno studio pubblicato nel 2015 dice che, nel mondo, il quoziente di intelligenza si è alzato in media di 20 punti rispetto al 1950. A stabilire il maggior incremento l’India e la Cina, ma anche i Paesi cosiddetti avanzati hanno fatto passi avanti.

Possiamo dunque affermare senza paura di smentite che, in generale, l’umanità è più intelligente oggi di quanto non fosse anche solo pochi decenni fa. Se prendiamo i secoli a unità di tempo, allora la differenza si fa ancora più lampante. Lo studio ci dice anche le ragioni di questo incremento: migliori condizioni di vita e ampio accesso all’educazione. Inoltre, gli esperti sostengono che il nostro cervello è ancora in evoluzione e, piano piano, diventa sempre più abile nel pensiero astratto, indispensabile alle conquiste scientifiche e nell’avanzamento delle tecnologie.

C’è però un problema: se abbiamo bisogno di questi riferimenti statistici e scientifici per accettare il dato della nostra migliorata intelligenza è perché guardandoci in giro, a colpo d’occhio, non diremmo che sia così.

Alcuni potrebbero individuare in certi reality show un segno di intelligenza declinante, comunque non una prova della sua ascesa, altri ancora davanti alle facce dei gentiluomini reclutati dal Daesh potrebbero giustamente far notare che, lì dentro, un singolo punto di Qi si sentirebbe solo come uno scoiattolo sul fondo dell’oceano.

La verità, probabilmente, è che scienziati e ricercatori hanno ragione: l’uomo è in oggi in media una creatura più intelligente di quanto fosse 60 anni fa. Questo però non dovrebbe farlo sentire troppo soddisfatto: l’intelligenza extra che vanta rispetto alle generazioni precedenti gli è stata offerta, per così dire, dalle circostanze e non se l’è veramente guadagnata. Si potrebbe dire che in passato essere intelligenti costava più fatica di quanto accada oggi. Ecco perché certi stupidi di un tempo appaiono dei geni al confronto con gli intelligenti di oggi.

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