
Cerchiamo di ripeterci come si tratti di autosuggestione, magari sulla scia del tam tam di manovre annunciate, smentite e lanciate. Tuttavia, nonostante le luci e le manifestazioni che si accumulano, sembra di attraversare città tristi.
Poco importa lo scintillio, non placano questa sensazione le bancarelle a raffica. C'è una folla che passa e non sembra dare reale attenzione a niente: folla che cerca uno svago, non un obiettivo. Troppe persone apparentemente travestite da automi mentre sfilano per le strade in piena, i centri commerciali, la mostra di turno. Viene il dubbio che sia per non pensare a ciò che ci aspetta e magari anche a come, se non evitarlo, ammortizzarlo un poco.
Altro che luminarie, questo sembra più un appuntamento al buio. Forse si stempereranno queste ombre, nelle prossime settimane vedremo volti più convinti che ci sia un motivo per festeggiare e per stare insieme credendo nel futuro, nonostante tutto. Ma adesso, per fidarci, abbiamo troppo poco. Nel frattempo, forse non vale la pena sorridere per forza: getta fumo negli occhi e - proviamo a sdrammatizzare - stimola le rughe.
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