Il giusto mezzo dell'essere schizzinosi

Sono una persona poco schizzinosa, vado piuttosto fiera del nutrirmi di tutto tranne due inconcepibili eccezioni. Dico inconcepibili, perché non so motivarle nemmeno io, se non per ragioni vagamente romantiche.

Ma il ministro Fornero ha usato il termine per altro, per il lavoro, e riferendosi ai giovani. Dopo la puntuale sommossa popolare, ho letto il blog di Linus e il mio pensiero è andato disperatamente alla ricerca del giusto mezzo.

Perché che ci siano dei giovani, non dico schizzinosi, ma con il pensiero che sono i più bravi e tutto è dovuto, è vero. Insopportabile, forse, per il fatto che lo dica un ministro che non vincerà il premio di popolarità e che non ha sempre la virtù della delicatezza nell'esprimersi.

Ne incontro tanti; mi ricordo una sera in un dibattito un ragazzo appena iscritto all'università che voleva dare lezioni di economia  a due professionisti cinquantenni. Un giovane così pensa di non dover bussare neanche alla porta di uno studio che non sia enorme e con vista sulla Borsa. Americana, si intende. Anzi, è convinto di trovarla spalancata e con calamita annessa. Grazie, stavamo proprio aspettando a lei.

Ma quanti altri vedo con ben altri atteggiamenti, e disposti a partire da posizioni umili.

Di più, ripensando al termine schizzinoso, rifletto anche sui tanti quarantenni e cinquantenni che hanno perso il lavoro e accetterebbero qualsiasi cosa. Ma si sentono rispondere: no, lei è troppo vecchio, lei così costa troppo.

Un po' come gli anziani che soffrono di malattie varie e non possono mangiare tutto: da ragazzi hanno fatto la miseria, ora che potrebbero sfogarsi un poco arriva implacabile la sentenza "Eh no, il colesterolo" oppure "Il diabete".

Il giusto mezzo, a trovarlo. In ogni piatto e tempo della vita.


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