Il lavoro e le bugie bianche

Lo incrocio e mi chiede un passaggio. Credo abbia soprattutto bisogno di parlare e cerco di mettere da parte la fretta delle commissioni.

Cambierà mai? Troverò un lavoro? Io annego tutte le storie che ho incontrato come giornalista in questi giorni e gli dico che sì, passerà. Che quelle persone di 40 e 50 anni che si stanno disperando come e più dei giovani, avranno una speranza.

Qualcosa deve cambiare. Un'amica le chiama bugie bianche, quelle che non provocano male, insomma. Ma io guardo nei suoi occhi adesso luccicanti, scavo nel passato e in un libro che apparentemente ho dimenticato in auto. Forse quel volume ha desiderato restare lì, per incontrare qualcuno al quale spiegare che le stelle restano accese, se lo vogliamo.

Cambierà, gli assicuro mentre si allontana. E ci credo anch'io.

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