Mesto mesto

Sotto lo scroscio della pioggia, ferma al solito grigio semaforo, cerco chiazze di colore per riprendermi. Invece, lo sguardo traditore sale a un filo traditore: sopra, mesto mesto c'è un piccione, raccolto e con il capino giù, come a tentare di diventare impermeabile. Scappiamo da questa visione e gli occhi in modo ancora più odioso si rivolgono a un'ambulante, che sta cercando di consegnare quattro frutti a un'anziana cliente, mentre la pioggia batte sul ridotto mercato rionale. Quando dici la fatica di vivere, a ogni livello. La coda riparte e finalmente è autostrada: lì soliti nervosi, non c'è posto nemmeno per la mestizia autunnale.

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