Non è più come una volta

Non è più come una volta

Il bar è appena aperto, ed entra un anziano febbrile. Non mi riferisco solo allo stato influenzale – che pur lo colpisce -, bensì al suo fremere verso il lavoro, che poi è nelle mani del figlio oggi. Lui dà una mano. Così apre la giornata offrendo il caffè a un suo conoscente, un giovane bancario.

Gli chiede dove abita. A 20 chilometri, spiega, che tradotto in viaggio significa 45 minuti causa traffico. L’anziano vuole incoraggiarlo: quando ti mandano più lontano, in banca, ti promuovono.

Ha in risposta un sospiro: non è più come una volta.

La frase aleggia nel bar con i primi clienti assonnati, e ora pensosi. Non è più come una volta,  suona come una massima partita dalla banca, direzione cosmo intero.

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