La notizia che impazza in rete è la tavola di senatori in company. In sintesi, aumentati i prezzi - in linea, più o meno, con i comuni mortali -, si assiste alla fuga dei parlamentari dal ristorante.
Diciamo pane al pane. Qualcuno capirà più facilmente quali sono le esigenze, e i costi, dei cittadini - porelli - costretti a rimanere fuori casa per l'orario di pranzo e quindi ad arrangiarsi. Così significa vedere il bicchiere mezzo pieno.
Contemplando la metà vuota, invece, ecco due sorsi amari. Uno, il taglio del personale arruolato nell'operazione nutri il parlamentare. Due, serpeggia in effetti il sospetto: pagheranno tutti, pagheranno tanto (cioè quello che pagano i sempre poveri mortali) o riusciranno ad aggirare, magari con qualche ristoratore compiacente?
Gli italiani apprezzano lo sforzo. Ma non riescono a scrollarsi di dosso l'impressione che a pagare sia sempre Pantalone.
Diciamo pane al pane. Qualcuno capirà più facilmente quali sono le esigenze, e i costi, dei cittadini - porelli - costretti a rimanere fuori casa per l'orario di pranzo e quindi ad arrangiarsi. Così significa vedere il bicchiere mezzo pieno.
Contemplando la metà vuota, invece, ecco due sorsi amari. Uno, il taglio del personale arruolato nell'operazione nutri il parlamentare. Due, serpeggia in effetti il sospetto: pagheranno tutti, pagheranno tanto (cioè quello che pagano i sempre poveri mortali) o riusciranno ad aggirare, magari con qualche ristoratore compiacente?
Gli italiani apprezzano lo sforzo. Ma non riescono a scrollarsi di dosso l'impressione che a pagare sia sempre Pantalone.
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