Quasi scappa la poesia

La mattina non si è ancora dischiusa, come la città. Esercita un suo indiscusso fascino questa atmosfera, e siccome il pragmatismo appartiene alla nostra terra, è anche bello parcheggiare senza difficoltà a ridosso dell'area pedonale.

Per i parcometri è presto, e c'è l'imbarazzo della scelta. Può scappare persino un caffè al bar senza angoscia.

E quando esci, scappa quasi anche la poesia. Perché due dei signori entrati con aria pacifica hanno ovviamente parcheggiato in palese divieto, ingombrando pure la pubblica via. I loro baldanzosi mezzi hanno disprezzato quei ridicoli posti regolari a due metri di distanza, per poter occupare ciò che ogni giorno dà ai conducenti una gioia di vivere incontrastata. Finché multa non li separi.

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