Era il "lontano" 1978 quando al cinema usciva "Halloween - La notte delle streghe" firmato da John Carpenter. Dopo 44 anni e 12 pellicole (8 della serie originale, 2 della serie remake e 2 della nuova trilogia) la saga horror più acclamata della storia arriva alla sua degna conclusione con questo tredicesimo e ultimo atto (ma sarà davvero la fine?). Il regista David Gordon Green (già autore di "Halloween" del 2018 e di "Halloween Kills" del 2021) firma lo scontro finale tra Laurie Strode (interpretata dall'iconica Jamie Lee Curtis) e l'incarnazione del male Michael Myers. Solo uno dei due sopravviverà. Chi? La storia riprende quattro anni dopo gli eventi narrati in "Halloween Kills". Laurie ora vive con la nipote Allyson (Andi Matichak) e sta portando a termine la stesura delle sue memorie. Di Michael Myers non si hanno più notizie da tempo e la nostra eroina, seppur con fatica, sembra vicina a lasciarsi alle spalle la sua maligna influenza, tutta la paura e la rabbia accumulate per aprirsi a un nuovo capitolo della propria vita. Ma la serenità è alquanto fugace. Quando il giovane Corey Cunningham (interpretato Rohan Campbell, "The Hardy Boys", "Virgin River") viene accusato di aver ucciso il ragazzino cui stava facendo da babysitter, le porte dell'inferno si riaprono dando il via a un'escalation di terrore e violenza che porteranno Laurie all'inevitabile conclusione di un cammino intrapreso anni prima... Nel cast anche Will Patton, nel ruolo del poliziotto Frank Hawkins, Kyle Richards nei panni di Lindsey Wallace e James Jude Courtney dietro alla maschera di The Shape/MichaelMyers. «Credevo che fossi arrivata a fine corsa già diversi anni fa. L’ultima cosa che avrei pensato al mondo era girare un altro film di Halloween - ha dichiarato Jamie Lee Curtis in un'intervista a RollingStone - Poi, un giorno, ero a casa e il telefono ha squillato: era Jake Gyllenhaal. Mi ha detto: “Il mio amico David (Gordon Green, ndt) vorrebbe parlarti”. Ed è finita che ho fatto altri tre film in cinque anni. Sicuramente è la fine della trilogia. Quest’anno (il 22 novembre) ci sarà il mio compleanno beatlesiano (64 anni: cita When I’m Sixty-Four dei Fab Four, ndt) e mi sento più vitale che mai. Ma se penso che fra dieci anni probabilmente non mi sentirò meglio, allora mi dico: “Perché no?”».
