"A un passo dal fallimento
per il cantiere delle paratie"

Il titolare della pizzeria Il Gabbiano all'inzio di viale Geno a Como: <Prima avevo 40-50 clienti al giorno a pranzo. Adesso siamo a zero. I turisti si siedono, poi tirano il collo per vedere il lago, si accorgono che non si vede nulla, si alzano e se ne vanno. Cosi sto fallendo. Ho incaricato un legale di guardare se ci sono i presupposto per una richiesta di risarcimento danni>

I clienti arrivano, si siedono ai tavoli e allungano il collo per guardare il lago. Poi si accorgono che si vede solo il tendone a righe bianco e rosso che copre il cantiere dei lavori delle paratie. Si alzano e tirano dritto fino al ristorante dopo.
Sono trent'anni che la pizzeria "Il Gabbiano" in via Lungolario Trieste ogni giorno, a pranzo, fa 40-50 coperti e la sera anche di più. Da aprile i numeri sono precipitati. Pizzeria vuota a pranzo e a cena. Da aprile a ieri, tre mesi, di pena.
«Ho dovuto licenziare tre persone - dice il titolare Paolo Sartori -, un cuoco, un cameriere e un lavapiatti che ora stanno cercando lavoro». Gli altri cinque dipendenti sono a chiamata, ma non è che Sartori li convochi più di tanto. Già un cameriere e un cuoco rischiano di passare il turno a guardare fuori dalle vetrine.
«Avanti di questo passo ci fanno fallire - dice ancora il titolare -. Sono cinquant'anni che c'è questa pizzeria, io sono subentrato trent'anni fa. Da quando hanno alzato la palizzata, non si è più visto nessuno. Passano quelli della finanza e chiedono: "Possibile che sei arrivato a sera senza aver fatto neanche una ricevuta?". Possibile sì». Mercoledì era il giorno di chiusura. L'unica differenza tra mercoledì e ieri, era la porta aperta. Per il resto, zero persone dentro. Zero persone fuori. Sabato e domenica lo stesso. Mentre i ristoranti più avanti lavorano un sacco con i turisti. Il problema è che il Gabbiano è proprio nella strettoia prima di viale Geno. Il lago è oscurato e nei fine settimana l'unica vista che si può avere è quella delle auto e delle moto che danno gas davanti al piatto. Il titolare ha chiesto più volte in Comune cosa doveva fare, ma il riassunto delle risposte è che bisogna pazientare fino alla fine del cantiere che dovrebbe arrivare tra due mesi.
«Ma intanto io ho perso il 90 per cento dell'incasso>, dice ancora Sartori. Sartori ha dato mandato al legale Vincenzo La Torraca di occuparsi della pratica per verificare se ci siano gli estremi per una causa.
Anna Savini

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