"Ciao bello, posteggia qui"
Poi arriva il vigile. Via tutti

Dopo l'arresto di quattro posteggiatori abusivi, viaggio tra gli stranieri che chiedono soldi a chi cerca di posteggiare l'auto. In via Roma arrivano i vigili, fuga generale

COMO - Prima arriva il sorriso, poi il braccio aperto. Il palmo rivolto verso l'alto e il gesto largo di chi invita ad accomodarsi come se fosse sull'uscio di casa propria. Chi lascia l'auto in via Roma non è mai solo. Ci sono sempre sei o sette ragazzi, giovani, africani, con una scatoletta di legno su un braccio piena di braccialetti e cianfrusaglie. Tu arrivi e loro ti indicano il posto libero. E quando fermi il motore ti aspettano appena apri la portiera. «Guarda bello, bracciale». E se non vuoi comprare nulla, ti chiedono 50 centesimi o un euro.
Non sono proprio posteggiatori abusivi, anche se poi alla fine, quando arrivano i vigili, se la filano a gambe levate. Hanno paura di fare la fine quattro finiti nei guai perché non facevano parcheggiare alcuni (tra cui disabili) per far spazio ad altri (che pagavano). Denunciati da alcuni automobilisti portatori di handicap, che hanno chiamato il 113 chiedendo l'intervento della squadra volante dopo che un cittadino rom gli aveva impedito di parcheggiare nel posto per disabili, occupandolo per un altro automobilista. Gli agenti avrebbero accertato che l'immigrato impediva a molti di parcheggiare l'auto, pur di lasciare lo spazio libero ad altri dietro il pagamento di un compenso.
Quando i poliziotti sono intervenuti hanno trovato il giovane rom con 66 euro in tasca, provento - secondo l'accusa - del lavoro abusivo di posteggiatore. Multati anche un ragazzo del Senegal, uno originario del Mali e uno della Mauritania. La scena era stata in piazza Volta, ma ieri in piazza Volta non c'era più nessuno. Neanche alla Ticosa, ma forse solo perché ieri c'erano i pullman sui quali le badanti mettono i prodotti da mandare a casa. All'Ippocastano dove gli equadoregni hanno la loro partita di pallacanestro settimanale, la questuante chiede i soldi a chi paga alla macchinetta. 
Iragazzi che stazionano in piazza Volta prima dell'avvento dei vigili sembrano gentili. Poi, come al solito, ci sono quelli più cortesi, quelli troppo insistenti, quelli che ti vien da dargli i soldi prima ancora che te li chiedano. Lo stesso con i mendicanti in centro. Ce n'è uno davanti a ogni negozio quasi. Vendono libretti, se piove ombrelli, il primo approccio è un saluto e una stretta di mano che non tutti hanno piacere a dare, soprattutto chi in negozio lavora e passa dalla via anche quattro volte al giorno. Qualcuno si mette subito sulla difensiva: «Sei razzista». Un frase con la quale si assicura la reazione opposta, di essere mandato al diavolo. Qualche altro sorride ai bambini. In generale sono tollerati, da molti sono invece malvisti. Di sicuro sono visti male i lavavetri e i mendicanti ai semafori. Erano sparite le zingare di via Canturina, sono ricomparse le rumene al semaforo in via Milano. Ieri ce n'era una incinta, con un cartello, che è stata rimbalzata dalla maggior parte degli automobilisti. Grande successo invece i 5 violinisti che hanno rallegrato la città raccogliendo anche parecchi euro. «Bella questa musica, ci vuole», commentava la gente. Felice di lanciare monetine nella custodia degli strumenti dei ragazzi.

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