L'ictus e l'incontro con Gioacchino
"Ho soltanto detto la verità"

Fabio Fenoli ci tiene a chiarire la sua esperienza: "Ho raccontato la mia storia con sincerità ed onestà, non ho mai detto che Gioacchino fa miracoli ma che è una persona speciale"

VILLA GUARDIA - «Ho detto la verità, ho raccontato la mia storia con sincerità ed onestà, non ho mai detto che Gioacchino fa miracoli ma che è una persona speciale, quello lo credo davvero. Io non voglio parlare di miracoli, né di guarigioni strane, io sono ancora in cura, prendo otto pastiglie al giorno oltre a delle gocce, sono sotto controllo medico e all'ultima visita è risultato che ci sono ancora alcuni parametri che devono rientrare».
«Quello che Gioacchino mi dà è una forza incredibile - aggiunge con determinazione - mi ha fatto riavvicinare a Dio e alla Chiesa, mi ha dato forza di credere in Dio e di aver fiducia nei sacerdoti».
Fabio Fenoli, l'uomo che il 20 giugno scorso è stato colpito da ictus e che lo stesso giorno durante le cure in ospedale ha casualmente pensato al maestro Gioacchino Genovese e poi la sera dello stesso giorno ha ricevuto una sua visita inaspettatamente, ci tiene a chiarire qual è stata la sua esperienza, proprio per non fomentare l'idea - che già molti fedeli che frequentano il santuario della Santissima Trinità Misericordia di Maccio hanno - che il maestro Genovese sia un guaritore, un uomo che fa miracoli.

Leggi l'intervista completa nell'edizione de La Provincia in edicola domenica 21 agosto

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