"Iniezioni" di cemento
contro la frana in Valsolda

Il crollo in galleria ha sorpreso il sindaco, l'Anas sta valutando la gravità del cedimento

VALSOLDA È sorpreso il sindaco, Giuseppe Farina, dinanzi alla notizia di un nuovo possibile ritardo nel completamento del tunnel di confine. Secondo il sindacato ticinese Unia le operazioni sarebbero state interrotte a causa di un franamento di materiale all'interno della galleria, all'altezza del camino di San Mamete, e quel che più preoccupa sarebbe l'estrema instabilità del versante a monte. Per la messa in sicurezza, stando a quanto ha riferito il segretario del settore frontalieri del sindacato, Sergio Aureli, occorreranno cinque - sei mesi.

«Ho appreso di un inconveniente successo per via di materiale franato, ma da sommarie informazioni avute il problema dovrebbe essere stato risolto con iniezioni di cemento nell'area interessata» - riferisce Farina - «Sarà mia cura, in ogni caso, chiedere informazioni più dettagliate in merito. Sarebbe davvero un dramma se dovesse trascorrere un'altra estate senza la variante».

Pur non sottovalutando il problema, il presidente del comitato Pro Statale Regina, Sergio Rovelli, invita ad evitare qualsiasi facile allarmismo: «Non mettiamo in croce l'Anas prima dei dovuti accertamenti. Durante operazioni che riguardano un tunnel scavato nella montagna può sempre capitare qualche inconveniente tecnico, che va risolto senza drammatizzare. Giusto pretendere le necessarie misure di sicurezza, ma senza fare del terrorismo».

«Con il suo progressivo abbandono, la montagna è più esposta a rischi rispetto al passato, ma ritengo opportuno non lanciare allarmismi prima di comunicati ufficiali da parte dell'ente strade. Svolgo una professione che fa della prevenzione il suo cardine» - prosegue Rovelli, che lavora come medico diabetologo nell'ospedale di Gravedona - «ma nel caso specifico non esito a sostenere che è bene lasciar lavorare le maestranze e attendere comunicazioni ufficiali prima di fasciarci la testa».

«Da parte del comitato Pro Statale c'è tutto il sostegno possibile affinché le operazioni possano continuare nell'ambito della regolarità e concludersi entro la scadenza fissata del 1 marzo» - conclude il presidente - «Confidiamo che nessuno faccia ostruzionismo pretendendo misure di sicurezza eccessive alla luce di  presunti rischi non ancora provati. Lo stesso auspichiamo per quanto riguarda la futura variante della Tremezzina».

L'ufficio stampa dell'Anas rimanda ogni comunicazione probabilmente a domani: i tecnici stanno valutando la situazione di Valsolda nei dettagli.
                                                                                         Gianpiero Riva

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